La figura del docente di sostegno nella scuola è importante; il suo compito è affiancare durante le lezioni gli alunni con disabilità occupandosi oltre che della didattica anche della loro integrazione scolastica. Si inizia con il sensibilizzare la classe verso il compagno con la tetraparesi spastica e/o distonica promuovendo e facilitando i rapporti interpersonali. I docenti di sostegno e di classe dovranno collaborare per raggiungere questo importante obiettivo.
Inizialmente gli insegnanti danno delle informazioni generali ai compagni sul l’alunno disabile che ha un handicap fisico, segue il loro stesso programma scolastico. Pensano che questo basti, danno per scontato che i bambini non hanno paure, pregiudizi, non vedono la diversità come gli adulti. Beh, non è proprio cosi! I bambini notano subito la diversità fisica e il linguaggio particolare del compagno disabile e questo li porta ad allontanarlo da loro, non sapendo come e a chi chiedere aiuto per superare questi disagi!!.
Come abbattere questi piccoli muri fin dall’inizio?
In questa fase bisogna tener conto dell’emotività e delle esigenze sia del bambino disabile che del bambino “normodotato”. Alcuni insegnanti cercano di creare le situazioni per facilitare l’inclusione proponendo la rotazione periodica dei compagni accanto al compagno disabile. Strategia che in molti casi ottiene l’effetto contrario perché questo farà sentire i bambini / ragazzi obbligati a stare accanto ad un compagno con cui non hanno ancora nessun legame, con cui magari non riescono neanche a colloquiare e inoltre l’alunno disabile percepisce benissimo il loro rifiuto! Non si può creare un legame in questo modo!!
Per creare una vera inclusione e far avvicinare i bambini/ragazzi all’alunno disabile, gli insegnanti dovrebbero innanzitutto spiegare alla classe che la tetraparesi spastica e/o distonica è un handicap esclusivamente fisico, che il compagno disabile prova le loro stesse sensazioni, emozioni, ed è pienamente consapevole dei suoi limiti. Egli può persino aiutare i compagni ad affrontare e superare insieme l’ostacolo della disartria (disturbo del linguaggio di tipo motorio) spiegando loro che non bisogna rinunciare alla conversazione per il timore di non riuscire capire perché il compagno non può offendersi, della sua difficoltà è perfettamente consapevole! Quindi cerca di scandire le parole, ripete più volte la frase per agevolarli, mosso da una gran voglia di chiacchierare, giocare, farsi degli amici, creare la complicità che solo fra compagni di classe si instaura.
Semai a offenderlo è il comportamento di alcuni di fare finta di aver capito, poiché ciò non gli permette di farsi conoscere dai suoi compagni con cui non nascerà alcuna relazione. Quindi l’insegnante di sostegno dovrà incoraggiarli ad affrontare questa sfida con tranquillità e vincerla, insegnando a bambini e ragazzi a mettersi in gioco, ad avere fiducia non solo in se stessi, ma anche in quel compagno che può sembrare “diverso”. Infatti, se ascolteranno con attenzione la pronuncia articolata in maniera diversa a causa della disartria, in poco tempo i compagni si accorgeranno che non è più incomprensibile e riusciranno a dare alle parole il giusto significato
Una volta superato l’ostacolo – comunicazione, i bambini/ragazzi cominceranno ad avvicinarsi al compagno disabile senza badare più a chi siede accanto a lui. Diventerà pian piano per loro spontaneo aiutarlo se è in difficoltà nello scrivere degli appunti, negli spostamenti ecc. Gli insegnanti però, non dovranno mai commettere l’errore di dare per scontato questo “aiuto” perché ciò potrebbe essere visto dai compagni come una grande “responsabilità” che spetta a loro e ciò comprometterebbe la relazione che sta nascendo.
Conclusione: per creare una inclusione scolastica dell’alunno con questo tipo di handicap, bisogna ascoltare paure e dubbi che i bambini/ragazzi possono avere verso il compagno disabile e saper dare una risposta guidata da razionalità e buonsenso. Così l’insegnante di sostegno, che riveste un ruolo fondamentale per una effettiva integrazione scolastica, potrà contribuire in modo significativo a guardare oltre la tetraparesi spastica e/o distonica.