“Io condivido”: riflessioni sulla Giornata Internazionale della disabilità

Buongiorno a tutti, l’ Art. 4. della Costituzione Italiana recita così:” La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società”.

Oggi è la giornata internazionale delle persone con disabilità ed io vorrei commentare con voi una frase del campione paralimpico Alex Zanardi:

Se a un colloquio di lavoro ti si presenta uno bello, ben vestito, abbronzato, sei subito ben disposto. Se viene uno su una sedia a rotelle, sei molto diffidente. La grande sfida è lavorare perché ci si concentri sulle persone e quello che hanno da offrire”. 

Condivido pienamente il suo pensiero; sperimento spesso in prima persona l’atteggiamento di diffidenza e disagio nelle persone che si relazionano con me. Alcuni mascherano i propri dubbi con frasi di circostanza ed io li definisco “buonisti”, si fermano alle parole, ma in concreto non faranno nulla per cambiare; altri pensano a priori che le persone con handicap non debbano proprio avvicinarsi al mondo del lavoro… perché incapaci e inaffidabili…

Per fortuna sulla mia strada ho incontrato anche persone che mi hanno guardato con occhi diversi, si sono sforzati di capire il mio linguaggio non proprio fluido, a causa della disartria, hanno visto in me delle potenzialità, pur essendo io in carrozzina, e mi hanno dato fiducia. Persone preparate e con grande apertura mentale che continuano a sostenere le mie iniziative. Non immaginate nemmeno quanto questo sia importante per me, sapere che c’è qualcuno che crede nelle mie capacità (oltre alla mia famiglia, s’intende) mi dà ogni giorno lo stimolo per affrontare nuove sfide, per migliorarmi e cercare di costruire la “mia strada” nel mondo del lavoro.

Per concludere vi invito a riflettere su una frase del grande maestro Ezio Bosso: «Sono un uomo con una disabilità evidente in mezzo a tanti uomini con disabilità che non si vedono»