“Io condivido” rete disabilità. Sara Bonanno condivide, mio figlio ha bisogno di assistenza

Ieri Simo, affetto da 8 patologie gravissime ha avuto una crisi…una delle sue, quindi “in fondo nulla d’importante”. Perché lo racconto allora Perché l’ha avuta per una ragione specifica che voglio denunciare, perché sono veramente stanca di questa situazione .Più di un anno fa avevo coniato uno slogan “I DIRITTI NON SONO FAVORI”

Ecco, la Pandemia ha cambiato radicalmente questo mio slogan in: “I DIRITTI NON SONO CARITA'”. Mio figlio è una persona in ADI a elevata intensità assistenziale: lui non ha bisogno solo di assistenza “sociosanitaria”, ovvero di un OSS ma di un ELEVATA e PROFESSIONALE ASSISTENZA SANITARIA. Quindi non basta aver svolto un corso di laurea ed un tirocinio in infermieristica, ma occorre avere delle COMPROVATE COMPETENZE nelle pratiche di  rianimazione cardiopolmonare e respiratorie, in pratiche invasive come il cateterismo e l’aspirazione naso tracheale, delle capacità gestionali dell’intera complessità sanitaria e delle capacità relazionali anche mediante l’uso di comunicazione aumentativa alternativa, perché un paziente non è un oggetto ma una PERSONA. Dalla fine dell’anno mio figlio è totalmente senza assistenza.

La coop che ha la convenzione m’invia sporadicamente del personale infermieristico, per lo più straniero, per lo più proveniente da RSA ma che ha una caratteristica precisa: è largamente sottopagato. In pratica prende quanto un OSS e, ovviamente, svolge il lavoro di un OSS. Eppure la Regione Lazio paga le prestazioni domiciliari di mio figlio come prestazioni a elevata professionalità sanitaria, però #nonsicapiscecome tali soldi nel percorso tra la Regione e il domicilio di mio figlio diventano meno della metà, e quindi mio figlio invece di trovarsi del personale sanitario a elevata professionalità si ritrova con  OSS che non sono nemmeno in grado, a volte, di trattarlo come essere umano. Ieri mio figlio ha sentito la voce di una di questi personaggi ed ha urlato con quanto fiato aveva in gola che non la voleva e poi è partito con la crisi.

Ovvio che l’ho mandata via, ed altrettanto ovvio che fino a quando non troveranno personale infermieristico che si accontenta della paga di un OSS io resterò senza aiuto. Cosa pensate che mi stanno dicendo dalla ASL, invece che attivarsi per capire che fine fanno i soldi delle prestazioni di mio figlio e come mai la coop che ha la convenzione non fornisce del personale adeguato? Insomma: hai fame sul serio? Ed allora DEVI mangiare il pane avariato che ti passiamo, altrimenti NON sei veramente affamato.I diritti di assistenza a elevata professionalità di mio figlio sono diventati CARITA’…di quella pelosa, perfino. Di quella che manda carichi di cibo scaduto in Africa, perché tanto “quelli”, gli Africani, basta che si riempiono la pancia. Poi chissenefrega se muoiono di dissenteria, noi la carità l’abbiamo fatta.