La Legge 104 subisce qualche ritocco. La norma entrata in vigore nel lontano 1992, a sostegno dei soggetti con handicap o disabilità grave comprovata, nel 2021 è stata oggetto di modifiche da parte della cabina di regia del Governo Draghi nell’intento di garantire ancora di più l’inclusione nella società e la cura e l’assistenza dei malati, in un momento storico e sociale non proprio propizio dominato dalla pandemia da Coronavirus.
Insomma, sono state introdotte delle novità per offrire maggiore sostegno ai titolari di Legge 104 e ai familiari (caregiver) per affrontare in maniera più rilassata i gravi problemi sorti a causa dell’emergenza epidemiologica da Covid-19.
L’adattamento della Legge 104 era più che necessario. Sono molte le difficoltà riscontrate dai soggetti con gravi disabilità imputabili al dilagare della pandemia sul territorio nazionale, soprattutto sul fronte lavorativo.
Per tali motivi, la normativa legislativa è stata riformulata per abbracciare nuove agevolazioni economiche e beneficiare di più vantaggi sul lavoro.
Proprio in tale senso, il Governo ha deciso di intervenire adeguando la Legge 104 alle nuove esigenze sorte come diretta conseguenza delle disposizioni sul fermo delle attività lavorative, purtroppo inevitabili per placare la diffusione dei contagi.
Nei corso dei paragrafi forniremo una breve guida che ci aiuterà a capire a chi si rivolge la Legge 104, in cosa consiste e come funziona. Successivamente verranno analizzate le modifiche al testo della legge operate nel 2021.
Procediamo con ordine per avere un quadro completo della situazione e per avanzare delle ipotesi su quali adattamenti potrebbero essere confermati anche nel 2022.
Legge 104 per disabili ed handicappati: tutto quello che c’è da sapere
La Legge 104 opera da circa 30 anni. Un percorso storico abbastanza lungo che ha avuto inizio il 5 Febbraio 1992, quando in Italia venne emanata la Legge-Quadro rivolta ai disabili e portatori di handicap nell’intento di garantire l’assistenza, la cura e l’inserimento dei soggetti nel contesto sociale e lavorativo del Paese.
Non sono solo i disabili e le persone con handicap ad essere “protetti” dalla Legge 104. Il suo campo di azione si estende anche ai familiari, comunemente detti caregiver, che quotidianamente si occupano della loro cura ed assistenza, con tutte le difficoltà che ne conseguono in termini di organizzazione.
Tanto basta a capire come mai la Legge 104 si preoccupa di fornire un supporto psicologico, economico e lavorativo anche ai familiare del malato, in modo da creare una perfetta armonia fra tutti i componenti del nucleo familiare.
D’altra parte, non poteva essere diversamente. Tutto ruota intorno alla presenza e al sostegno dei familiari, poiché solo grazie al loro supporto la persona disabile o portatrice di handicap può svolgere una vita dignitosa al pari di tutti gli altri.
Molto importante è il ruolo dei genitori, perno dell’intera famiglia e della stessa Legge 104. Il loro sostegno è utile al disabile per superare le barriere fisiche, psichiche e psicologiche, presenti sia nel sociale, sia nell’ambiente lavorativo.
Il più importante supporto, per perseguire gli obiettivi prefissi dalla Legge 104, è quello dei familiari che vivono giornalmente in stretto contatto con il disabile: sorelle, fratelli, genitori.
Ecco perché la Legge 104 pone l’attenzione non solo sulle persone con handicap gravi, ma anche sull’intera famiglia, offrendo a tutti un aiuto economico, sociale, sanitario e psicologico.
In verità, la Legge 104 è stata concepita per raggiungere una molteplicità di obiettivi. I più importanti sono contemplati nel primo articolo della normativa.
Nello specifico, la legge mira all’integrazione del soggetto disabile in tutti gli ambienti sociali, assicurandone l’uguaglianza attraverso l’eliminazione delle condizioni che possono portare all’emarginazione della persona.
Oltre a questo, mira a migliorare gradualmente l’autonomia del disabile fino a riconoscergli il potere politico, patrimoniale e civile e a tutelarne i diritti tramite azioni a carattere legale ed economico.
Non va poi dimenticato l’obiettivo principe della normativa: preservare la dignità dei soggetto portatore di handicap o affetto da disabilità.
Legge 104: chi può godere dei vantaggi
La Legge 104 mette a disposizione del disabile e dei suoi familiari una serie di agevolazioni. Frequenti sono i casi di acquisto di un’auto facendo ricorso alla norma. Tuttavia, questo è solo uno dei tanti vantaggi offerti dalla legge.
Diversamente da come si potrebbe pensare, accedere alle agevolazioni non è facile.
Lo stato di incapacità prevede una minorazione stabile o progressiva, fisica e/o psichica. È l’articolo 3 della Legge 104 a stabilire quali situazioni sono da considerare tanto “gravi” da compromettere l’autonomia del soggetto per il quale si rende necessario il supporto economico e assistenziale ininterrotto.
Oltre allo stato di handicap o di disabilità grave, lo ripetiamo ancora una volta opportunamente documentato ed accertato, l’unica condizione da rispettare per ottenere il riconoscimento della Legge 104 è la residenza o il domicilio sul territorio dello Stato.
Tale requisito va rispettato anche per gli stranieri in Italia.
In più delle volte si confonde lo stato di handicap, invalidità o di non autosufficienza, nonostante siano condizioni fra loro molto diverse
L’invalidità si ravvisa quanto sussiste un’infermità o una minorazione così rilevante da non consentire lo svolgimento delle normali attività fisiche e cognitive, compreso l’apprendimento scolastico o l’esecuzione di qualsiasi tipo di lavoro.
Il non autosufficiente, invece, non riesce a svolgere alcune attività quotidiane senza l’ausilio di un assistente o di un accompagnatore, anche per problemi di deambulazione.
Tanto l’handicap, quanto l’invalidità e lo stato di non autosufficienza, sono tutelate dalla Legge 104. Pertanto, chi si ritrova in una o più di queste condizioni può richiedere ed usufruire dei vantaggi offerti dalla Legge 104, agevolazioni economiche incluse.
La normativa si estende anche a chi riscontra delle difficoltà nell’espletamento di un lavoro e/o nelle relazioni sociali.
Legge 104: permessi di lavoro retribuiti per il disabile. Come funzionano?
Una dei maggiori vantaggi offerti dalla Legge 104 interessa il lavoro. I lavoratori affetti da gravi disabilità o con handicap, ma anche i caregiver che si occupano della loro cura ed assistenza sia fisica che psichica, possono godere di alcuni permessi di lavoro retribuiti.
In poche parole, la Legge 104 riconosce ai fruitori la possibilità di assentarsi dal lavoro per un certo numero di giorni o di ore al mese.
Secondo quanto si legge dall’articolo 33 della Legge del 1992, il diritto ai permessi di lavoro retribuiti è riconosciuto al disabile grave, ai suoi genitori e ai parenti o affini dello stesso.
Anche il coniuge (marito o moglie) della persona con handicap o con disabilità grave potrà sfruttare tale vantaggio.
Stesso cosa per i genitori di figli disabili. In questo caso, però, il numero di ore o di giorni al mese di permessi di lavoro dipendono dall’età anagrafica del figlio.
Se il minore disabile ha meno di tre anni, i genitori possono usufruire di 2 ore di permesso di lavoro retribuito al giorno, oppure di 3 giorni di permesso da richiedere a piacimento nell’arco di un mese con possibilità di suddivisione in ore.
Viceversa, la Legge 104 permette ai genitori di figli disabili dai 3 ai 12 anni 3 giorni di permessi di lavoro retribuiti al mese (divisibili in ore), oppure l’estensione del congedo.
Attenzione, i permessi di lavoro potranno essere richiesto solo se il disabile o i familiari svolgono per contratto almeno 6 ore di lavoro. Diversamente, si potrà richiedere una sola ora di permesso a giornata.
Draghi cambia la Legge 104: quali novità dal 2021?
In apertura di articolo abbiamo già dibattuto su come la pandemia da Covid-19 ha portato il Governo Draghi ad effettuare una serie di modifiche alla Legge 104. Ebbene, i ritocchi hanno interessato proprio i permessi di lavoro retribuiti spettanti ai disabili e ai caregiver.
Più nei dettagli, i giorni di permessi di lavoro concessi nel 2021 sono passati da 3 a 12 nell’arco dello stesso mese.
Naturalmente la modifica in aumento è stata decretata solo per poter far fronte al particolare momento sociale in cui l’Italia versa a causa del Covid-19. Dunque, dovrebbe valere solo fino al 2021.
Non si può, quindi, dire che l’estensione dei permessi di lavoro per disabili, portatori di handicap verrà confermata nel 2022.
Aggiornamenti ufficiali al riguardo dovrebbero arrivare con l’approvazione del testo definitivo della Legge di Bilancio 2022. Pertanto, non ci rimane che attendere.
Legge 104 e smart working per i disabili. Ecco come il Governo Draghi cambia il lavoro
Lo smart working nella nostra penisola ha toccato punte vertiginose a causa dell’emergenza epidemiologica da Covid-19. Molti lavoratori hanno potuto continuare a svolgere il proprio lavoro da casa semplicemente utilizzando un personal computer ed una connessione internet.
Un’ulteriore modifica alla Legge 104, sempre voluta dal Governo Draghi ed attiva per tutto il 2021, permette alle aziende di impiegare lavoratori disabili o con handicap in smart working.
Contro ogni scetticismo, lo smart working ha riscontrato il parere favorevole dell’opinione pubblica e dei lavoratori, tanto da voler integrare il telelavoro a pieno titolo nei contratti della pubblica amministrazione.
Questi potranno espletare le classiche mansioni di lavoro, normalmente svolte presso la sede fisica dell’azienda, comodamente da remoto.
Anche questa temporanea modifica potrebbe diventare definitiva dal 2022 o nel prossimo futuro, diventando un vero e proprio diritto garantito dalla Legge 104.
Al momento, non si può dire se e quando questo accadrà, i presupposti, però, sembrano esserci tutti.