Domani 24 Agosto iniziano le paralimpiadi

“I Giochi Paralimpici più importanti della storia”: tornano le parole che Andrew Parsons, il presidente del Comitato Paralimpico Internazionale, aveva affidato proprio alla Gazzetta a 100 giorni dalla Cerimonia Inaugurale della Paralimpiade giapponese in programma domani. I Giochi della rinascita in questo momento di pandemia. Il segnale che viene dal movimento paralimpico può essere ancora più forte e dirompente di quello dei Giochi di solo poche settimane fa. Ci saranno 4521 atleti con ogni tipo di disabilità (fisica, sensoriale, intellettiva) provenienti da 167 Paesi di tutti i continenti a mostrare ancora una volta che sì, si può fare. Lo sport come grimaldello per migliorare il mondo, seme dove far crescere valori di unione e solidarietà. È possibile. Chiunque sia stato o abbia assistito a un evento paralimpico lo sa. Anche in condizioni particolari come sarà quello giapponese. Senza pubblico e con attenzioni continue alla salute e alla sicurezza di ogni singolo partecipante, ma con lo stesso entusiasmo e passione che sempre caratterizzano la Paralimpiade.

La guardia resta molto alta perché il Covid non dà tregua al Giappone. Il 23 luglio, giorno della Cerimonia di apertura dei Giochi, i casi erano 4082, mentre sabato scorso il dato è più che sestuplicato: 25.380. Dati allarmanti che si riflettono anche nella bolla paralimpica. Due giorni prima dell’inizio delle competizioni il numero dei positivi al Covid è salito a 131 tra le persone coinvolte nell’evento (ci sono anche 4 atleti e 10 giornalisti). Ieri sono stati riscontrati 30 nuovi positivi, il numero più alto da quando gli atleti paralimpici sono giunti a Tokyo. Tant’è che gli organizzatori hanno imposto ai protagonisti di muoversi il meno possibile al di fuori delle strutture olimpiche, imponendo inoltre test quotidiani (non più ogni quattro giorni) a tutto il personale coinvolto nel Villaggio paralimpico. “Non saremmo qui se non pensassimo di riuscire a svolgere questi Giochi in modo sicuro e se fossero una minaccia per la popolazione giapponese. Crediamo di poter consegnare e organizzare questi Giochi salvaguardando la salute collettiva. Questo è ciò per cui ci siamo preparati negli ultimi 18 mesi dal rinvio ed è quello che faremo” ha ribadito Parson

Intanto l’Italia, con una delegazione da record, è pronta a sfilare dietro alla bandiera portata da Bebe Vio e Federico Morlacchi. Parità di genere come all’Olimpiade, ma per la prima volta la partecipazione femminile sarà superiore a quella maschile (63 atlete e 52 atleti), alla Cerimonia di Apertura più strana di sempre (anche qui dietro spettacolo e idee vi è una eccellenza italiana, con la creatività di Marco Balich, maestro di decine di cerimonie dei Giochi, a supportare il team giapponese). I 113 azzurri, più una guida e la timoniera del canottaggio, sono il numero più alto di sempre e saranno impegnati in 15 discipline. Un mix di giovani e veterani. Quando Simone Barlaam e Ambra Sabatini, le stelle emergenti di nuoto e atletica, erano appena nati (per Simone) o neanche nella mente dei genitori (per Ambra), Francesca Porcellato, la migliore atleta paraplegica di sempre al mondo, alla sua terza incarnazione sportiva con l’handbike dopo ori e allori in atletica e sci nordico, era già alla sua quarta Paralimpiade. Ora affronta l’undicesima e sempre fra le grandi protagoniste. Insomma, una stella di prima grandezza. In piscina abbiamo la squadra migliore del mondo, nel paraciclismo ci siamo vicini. L’atletica porterà in pedana due come Assunta Legnante, la più grande di sempre nel peso, e Oney Tapia, da Cuba all’Italia fra ori e sorrisi, mentre in pista si parla femminile con Martina Caironi, Monica Contrafatto e, appunto, Sabatini. Poi l’equitazione (Sara Morganti fra le prime del ranking), il tiro con l’arco (Elisabetta Mijno alla quarta Paralimpiade), il tennis tavolo (anche qui una capitana, Giada Rossi) e la scherma con la donna simbolo Bebe Vio. In ogni sport potrebbero arrivare successi e sorprese, perché la Paralimpiade è imprevedibile, specie questa, senza grandi eventi internazionali a precederla o con partecipazione minore.

COPERTURA

Una Paralimpiade che vivrà attraverso le immagini, dai social allo streaming, alla visione classica attraverso la tv. Una copertura globale e anche in questo Tokyo si avvia a diventare una edizione da record: i diritti sono stati comprati da 150 emittenti dei cinque continenti, per una copertura stimata di 4,25 miliardi di persone. In Italia, saranno trasmessi dalla Rai, come avviene da Torino 2006. Le due Cerimonie e le gare si troveranno fra Rai2, RaiSport e RaiPlay, con una copertura sostanzialmente totale di quanto viene proposto e attenzione agli azzurri anche nei campi di gara non coperti dalle dirette del Comitato organizzatore, grazie a operatori e camere dedicate Rai. Saranno Giochi meravigliosi con atleti straordinari. Da seguire, leggere, commentare. La Paralimpiade non delude mai.