Come richiedere il bonus 150 euro per genitori con figli disabili entro 31 marzo

Ancora poco tempo per chiedere il bonus da 150 euro al mese per genitori con figli disabili a carico. La misura, prevista dalla legge di bilancio 2021 è valida per tre anni, fino al 2023, ma bisogna affrettarsi per farne richiesta perché i fondi sono limitati.

Bonus 150 euro per genitori con figli disabili

Con la circolare n. 39 del 10 marzo 2022 l’Inps spiega chi ha diritto al bonus da 150 euro al mese per 12 mesi e come fare domanda entro il 31 marzo 2022. I beneficiari sono tutti i genitori con figli disabili a carico che hanno perso il lavoro (disoccupati) o monoreddito e non dispongono di mezzi sufficienti a sostenere la famiglia.

Per ottenere il bonus 150 euro non bisogna superare la soglia di reddito di 8.145 euro all’anno (4.800 in caso di lavoratori autonomi). Il limite è riferito a un solo genitore, madre o padre. La misura si riferisce infatti a nuclei familiari monoparentali con figli a carico. Fra gli altri requisiti, è necessario che

  • il richiedente sia residente in Italia;
  • abbia un Isee non superiore a 3.000 euro
  • abbia uno o più figli a carico con disabilità non inferiore al 60%

Domanda e importo spettante

La domanda al Inps per il bonus 150 euro deve essere presenta ogni anno, entro il 31 marzo. L’istituto verificherà la sussistenza dei requisiti richiesti e concederà o meno l’indennità economica. La validità è per 12 mesi e l’importo varia in base al numero L’importo è di 150 euro al mese per ogni figlio disabile a carico. Con due figli spettano 300 euro al mese, con tre o più figli 500 euro. Il bonus non è soggetto a imposizione fiscale. può essere sospeso se non sono rispettati i requisiti richiesti durante il periodo di godimento.

Il bonus 150 euro può essere cumulato con il reddito di cittadinanza, con l’indennità di accompagnamento e con altri bonus erogati dai Comuni. Qualora il figlio disabile fosse ricoverato in istituti di cura o in ospedale, l’Inps sospende l’erogazione del pagamento.

Definito un indirizzo e-mail ad hoc per richiedere informazioni in merito al bonus pubblicità. Peccato che ciò arriva solo a ridosso della scadenza del 31 marzo 2022, entro cui bisogna inviare all’Agenzia delle Entrate la relativa comunicazione (in cui si indicano i dati degli investimenti pubblicitari già effettuati o di quelli che si prevede di effettuare nell’anno in corso).

Notizia presa da https://www.investireoggi.it/fisco/come-richiedere-il-bonus-150-euro-per-genitori-con-figli-disabili-entro-31-marzo/

Bonus pubblicità, come chiedere informazioni al fisco

Il bonus pubblicità, ricordiamo, si sostanzia in un credito d’imposta riconosciuto a imprese, lavoratori autonomi e enti non commerciali in relazione agli investimenti pubblicitari incrementali effettuati sulla stampa quotidiana e periodica, anche online, e sulle emittenti televisive e radiofoniche locali.

Per l’anno 2020:

  • per beneficiare dell’agevolazione è necessario che l’ammontare complessivo degli investimenti pubblicitari realizzati superi almeno dell’1% l’importo degli analoghi investimenti effettuati sugli stessi mezzi d’informazione nell’anno precedente
  • il credito d’imposta è pari al 75% del valore incrementale degli investimenti effettuati.

Per gli anni 2021 e 2022, invece:

  • il bonus pubblicità è concesso nella misura unica del 50% del valore degli investimenti
  • viene meno il presupposto dell’incremento minimo dell’1 per cento dell’investimento pubblicitario, rispetto all’investimento dell’anno precedente, quale requisito per accedere all’agevolazione.

Come anticipato in premessa, è istituto un indirizzo mail ufficiale mediante il quale chiedere all’Amministrazione finanziaria qualsiasi tipo di informazione in merito al beneficio. A tal fine è chiesto di utilizzare esclusivamente la casella di posta elettronica: “info.bonuspubblicita@governo.it”.

Il D.L. 21/2022, decreto Ucraina, ha ampliato la platea delle famiglie che possono accedere al c.d. bonus bollette. Infatti il limite ISEE di accesso alla misura è stato portato da 8.265 a 12.000 euro.

Detto ciò, il bonus è riconosciuto direttamente nella bolletta periodica. Tuttavia è necessario presentare uno specifico documento. Il riferimento è alla DSU ossia a quel documento con il quale si dichiarano i dati necessari per ottenere l’indicatore della situazione economia equivalente, ISEE.

E’ sufficiente presentare la DSU?

Il bonus bollette

Il bonus bollette, ex articolo 1, comma 3, del decreto del Ministero dello sviluppo economico 29 dicembre 2016 è stato istituito con l’obiettivo di dare un sostegno alle famiglie in difficoltà economica, sostenendole nel pagamento del costo dell’energia elettrica, del gas e dell’acqua.

Per accedere al bonus, il richiedente deve possedere specifici requisiti.

Nello specifico:

  • il nucleo familiare deve presentare ISEE non superiore a 8.265 euro, oppure colui che richiede il bonus deve appartenere ad un nucleo familiare con almeno 4 figli a carico (famiglia numerosa) e indicatore ISEE non superiore a 20.000 euro, oppure appartenere ad un nucleo familiare titolare di Reddito di cittadinanza o Pensione di cittadinanza;
  • uno dei componenti del nucleo familiare ISEE deve risultare intestatario di un contratto di fornitura elettrica e/o di gas naturale e/o idrica: con tariffa per usi domestici (ossia la fornitura deve servire locali adibiti ad abitazioni a carattere familiare) o, per accedere al bonus sociale idrico, per uso domestico residente attivo (ossia l’erogazione del servizio deve essere in corso) o temporaneamente sospeso per morosità.

Il D.L. 21/2022, decreto Ucraina, ha ampliato la platea delle famiglie che possono accedere al c.d. bonus bollette.Infatti il limite ISEE di accesso alla misura è stato portato da 8.265 a 12.000 euro.

DSU e bonus bollette. Bonus automatico ma serve l’ISEE

Per attivare il procedimento di riconoscimento automatico dei bonus sociali agli aventi diritto è necessario e sufficiente presentare la DSU ogni anno e ottenere un’attestazione di ISEE entro la soglia di accesso ai bonus, oppure risultare titolari di Reddito/Pensione di cittadinanza.

Tramite dei controlli coordinati tra Inps e il Sistema informativo integrato, SII, si verifica se il richiedente è in possesso dei requisiti richiesti dalla norma. Dunque i controlli permettono di individuare a chi spetta effettivamente il bonus.

Da qui, come riportato sul portale dell’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (ARERA) è spiegato che:

Di seguito:

  • se il SII individua un contratto di fornitura diretta di energia elettrica o di gas naturale intestato ad uno dei componenti del nucleo familiare ISEE, provvede a verificare che la fornitura abbia le caratteristiche per essere agevolata;
  • in caso di esito positivo di tali verifiche, il bonus viene erogato in bolletta.

In caso di mancata individuazione di un contratto di fornitura, il SII ripete questa ricerca in ciascuno dei mesi successivi. Fino al termine dell’anno di validità della relativa attestazione ISEE (31 dicembre dell’anno in cui è stata presentata la DSU). Difatti la DSU deve essere presentata ogni anno.