A.I.D.A. Ausili Informatici per Disabili

L’ingegnere informatico Soria Simone, dopo aver discusso la sua tesi di laurea sul prototipo di FaceMouse, da lui creato, grazie ad un piccolo finanziamento del Fondo Sociale Europeo, ha ultimato l’attività di ricerca ed avviato il suo progetto di vita e di lavoro. Nel 2005 fonda  la cooperativa sociale A.I.D.A. Onlus “Ausili e Informatici per Disabili e Anziani”, dove mette le sue competenze a disposizione dei disabili e delle loro famiglie. A.I.D.A. www.aidalabs.com  si preoccupa di ideare, realizzare e proporre soluzioni realmente efficaci per i disabili motori gravi, per garantire loro una vita migliore. L’ ing.Soria guarda oltre le diagnosi mediche, i pregiudizi e non esclude a priori alcuna ipotesi. Durante il primo colloquio analizza, attraverso tentativi ed esperimenti, quali siano le capacità della persona che ha di fronte. Nei casi più gravi procede ugualmente per tentativi, sottoponendo il soggetto a prove prima semplici poi sempre più complesse, cercando di individuare l’ausilio tecnologico che più è adatto alle sue esigenze, per trasformare uno strumento in qualcosa che si può definire un”abito su misura”. Presenta l’ausilio anche a chi affianca il disabile: un genitore, un insegnante, un educatore.

Le invenzioni


L’ invenzione più importante è FaceMOUSE, un software che evidenzia le abilità con cui la persona può interagire con il computer!! Il “FaceMOUSE Machine “ed il “FaceMOUSE Fly” sono due computer che si utilizzano senza mani, voce o sensori: essi rilevano tramite una webcam, i movimenti della persona e li interpretano permettendole così di andare in internet, scrivere, comunicare, lavorare o giocare
Generalmente si sfrutta il movimento della testa, ma è possibile anche muovere il labbro, il piede, un dito… I movimenti possono essere ampi o ridotti! .

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Questo è una grande innovazione tecnologica che capovolge le cose!! FaceMOUSE Machine“ e “FaceMOUSE Fly” rispetto agli altri sistemi, hanno la flessibilità che consente di adattarsi al movimento: è l’ausilio che si conforma alla persona e non viceversa.  Proprio per questa capacità di adattarsi, le macchine basate sulla tecnologia “FaceMOUSE” sono adatte a molte disabilità motorie, anche gravi. La tecnologia “FaceMOUSE” è utilizzata anche in Giappone, avventura iniziata nel 2006 quando l’ing. Soria fu ospitato dall’istituto governativo per la ricerca sulla disabilità (NISE) per provare FaceMOUSE con due bambini in scuole speciali. FaceMOUSE ha ricevuto diversi riconoscimenti per la sua innovazione ed utilità sociale, tra  cui il brevetto internazionale, il marchio in Cina, Giappone ed Europa.     
www.paralisicerebraleinfantile.it.                        

Anche utilizzando un portatile https://amzn.to/2FkPXBb

EasyMath: grazie alla tastiera virtuale, associata ad un apposito software di matematica, è possibile scrivere formule matematiche in modo molto semplice ed intuitivo senza dover ricorrere a difficoltose procedure che solitamente si seguono con il mouse tradizionale, ad esempio utilizzando equation editor. Così anche la persona con problemi motori può scrivere le formule di matematica durante la lezione!!

Tastiera a schermo colori&parole: L’ingegnere ha inventato anche delle tastiere virtuali con: immagini, parole già preimpostate riguardo i concetti più comuni da esprimere (“ho fame”, “ho sete”…) per persone che non conoscono l’alfabeto e devono imparare a scrivere.

Fabula Per persone autistiche o con una “lieve” tetraparesi, con disturbo nella comunicazione verbale o con difficoltà di indicazione e di attenzione c’è FABULA , un ausilio che permette di comunicare, scrivere e giocare digitando su una tastiera virtuale con un dito, su un computer touchscreen, o tablet-pc windows. L’ausilio è infrangibile o è dotato di un guscio protettivo. Fabula può avere tabelle alfabetiche o con immagini, con un numero di tasti variabile. L’innovazione di FABULA  è la sua capacita di filtrare i tocchi accidentali e di utilizzare tabelle con pochi tasti, facilitando chi non riesce ad utilizzare i comuni tablet.

VocalPC, un software per le  persone che non hanno alcun movimento controllato, ma riescono ad emettere un suono con la voce. VocalPC cattura la voce con un microfono e la sfrutta come impulso per scrivere o per pilotare il cursore del mouse grazie a efficienti tecniche a scansione. Inoltre con VocalPC è possibile interagire con la maggior parte dei software a scansione per disabili ed utilizzare il click per interagire con qualunque software come windows, power point, windows media player, ecc…. Anche emettendo solo un suono, la persona potrà scrivere, comunicare e utilizzare liberamente il computer, non serve pronunciare la parola in modo chiaro, ma è sufficiente emettere un qualunque suono che può anche variare nel tempo. Per la sua semplicità VocalPC “ può essere chiamato anche il software per i bambini.

Infine CiaoMondo è un sistema di puntamento oculare, ovvero un comunicatore oculare, che permette di comunicare, di scrivere e utilizzare il computer attraverso lo sguardo. L’ing. Soria propone questo alle persone che si trovano purtroppo in una condizione di immobilità, capaci di muovere solamente gli occhi, dopo dei gravi traumi o come conseguenza di patologie degenerative (SLA, Distrofia, sclerosi multipla).

Disabilmente raccoglie una grande testimonianza: un uomo affetto da tetraparesi spastica che è riuscito ha realizzarsi nella vita nonostante i suoi limiti motori!!

Autobiografia dell’Ingegnere Simone Soria

Sono Simone Soria, affetto da disabilità motoria grave, ovvero non cammino, non uso le mani e per di più articolo le parole con fatica. Nonostante ciò a Modena ho studiato, mi sono diplomato ed ho conseguito nel 2004 la laurea in Ingegneria informatica con il più brillante dei risultati e in Aprile 2012 mi sono addirittura sposato. Ora gestisco insieme al mio staff le attività di Aida, che ho fondato nel 2005 per proporre innovativi ausili informatici da me ideati e far conoscere le possibilità che offro a chi si trova nelle mie stesse condizioni. Da luglio 2013 AIDA è una cooperativa sociale ONLUS. Nato il 24 febbraio 1979 affetto da paralisi cerebrale infantile, conseguenza di un parto ritardato e di interventi medici poco tempestivi, da bambino camminavo, ma una crisi aggravò ulteriormente il mio stato.

All’inizio della terza elementare un operatore dell’Asl mi propose di utilizzare il computer: fu l’inizio di una splendida avventura. Inizialmente utilizzavo un software a scansione collegato a un grande pulsante morbido che premevo con la testa. Era un sistema estremamente lento ma consentiva a me di scrivere e alla mia maestra di scovare tutti i miei errori di ortografia!! L’anno seguente mi proposero invece di utilizzare un caschetto con una protuberanza grazie a cui si premevo i tasti della tastiera e con cui iniziai a scoprire tutte le funzioni di un Pc. Il computer fu spostato dall’aula “speciale” dov’era inizialmente, alla mia stessa classe, in modo che potessi usarlo molto più spesso e che anche i miei compagni potessero avvicinarsi ad esso. Alle medie incontrai invece problemi sia per ciò che riguardava l’assistenza primaria, sia per gli aspetti didattici. Non c’era un progetto individualizzato e coordinato, ma tutto dipendeva dalla buona volontà degli insegnanti di sostegno e dalla sensibilità dei docenti. Le relazioni coi compagni si facevano più difficili, un po’ per l’età ed un po’ per il poco tempo da dedicare alla socializzazione, aspetti che tuttavia non mi impedirono di perdere la testa per una ragazzina di un’altra classe e avvertire i primi brividi del cuore.
In quegli anni iniziai anche a frequentare la parrocchia e un club di scacchi, ambienti in cui tuttora trascorro il mio poco tempo libero. Gli scacchi mi hanno regalato le emozioni dell’agonismo e come ogni altro sport mi hanno insegnato a vivere la dimensione della sfida, che è parte della vita di tutti e più ancora della vita di un disabile. Gli anni delle superiori furono i più belli e spensierati della mia vita: docenti decisi ad aiutarmi, assistenza a scuola e a casa, amicizie importanti che proseguono tuttora. In quegli anni individuai insieme ai docenti ogni strategia per seguire le lezioni, per sostenere le prove e partecipare alle attività laboratoriali con successo. Dopo l’esame di maturità con una tesina riguardo “La casa intelligente”, quando la domotica era ancora solo fantascienza, mi iscrissi al corso di Laurea in Ingegneria informatica. Fui il primo disabile motorio grave a intraprendere questo

percorso, quindi le barriere istituzionali furono molte ed a volte erano vere e proprie azioni di ostruzionismo. Ma si sa, gli apripista nella storia ci devono essere… e io c’ero, insieme ai miei nuovi amici e grazie alle capacità d’integrarmi e di essere “autonomo” acquisite nel tempo. Il giorno della discussione di laurea fu per me una festa, per la società modenese un evento e per l’istruzione universitaria un successo d’integrazione. La notizia del mio traguardo fu pubblicata dai giornali e così intorno a me si radunarono tante persone che avevo conosciuto negli anni precedenti.

Una filosofia da condividere

La vita per me è un dono e merita di essere vissuta al meglio, nonostante l’handicap, incontrato alla nascita o in seguito ad un incidente, che sia una patologia o malattia progressiva; anch’io nel 2007 per qualche mese mi sentii preso come chi ha una malattia progressiva e non sa quanto vivrà, poiché non fui del tutto sicuro di vincere un tumore scoperto per caso ed appena in tempo. Un altro bellissimo regalo che mi ha riservato la vita il 22 Aprile 2012 è una bellissima moglie nipponica, Eri Ueno, incontrata a Milano durante un viaggio di lavoro. Credo quindi d’avere qualcosa da raccontare, oltre che strumenti e metodologie di lavoro rivoluzionari che davvero possono risolvere i problemi di tante persone al mondo e cambiare l’approccio alla disabilità motoria grave.
Sento il bisogno di trasmettere tutto questo a persone che a loro volta possano utilizzare i miei strumenti applicando una metodologia e una filosofia simile alla mia.