Prove Invalsi. Le indicazioni per gli studenti con disabilità

Si ripropone, in maniera ciclica, il tema relativo alle Prove INVALSI destinate agli allievi con BES – Bisogni Educativi Speciali. Tema che interessa, evidentemente, una platea estesa di allievi con DSA – Disturbi Specifici dell’Apprendimento e con disabilità. L’INVALSI, nel corso degli anni, ha risposto ai quesiti con un approfondimento, di grande rilevanza e aiuto, che ha cercato di definire (di fatto lo ha realizzato egregiamente) gli ambiti entro i quali ragionare e circoscrivere la possibilità operativa degli insegnanti in quella che è una prova nazionale che, qualunque sia la valutazione che se ne vuole fare (a buona o a cattiva ragione) è attualmente l’unica misurazione in atto del sistema scuola-Italia. L’articolo vuole essere da supporto ai docenti che devono, in queste settimane, fornire indicazioni su come operare durante le imminenti

L’approfondimento di INVALSI

A queste domande risponde l’Invalsi, con  dedicato appunto allo svolgimento dei test da parte di questi studenti. Per definire e circoscrivere meglio l’ambito di riferimento facciamo riferimento proprio alla definizione che fornisce il ministero dell’Istruzione di Alunni con Bisogni Educativi Speciali e alla categorizzazione normativa che ne fa da substrato.

Chi sono gli alunni con Bisogni Educativi Speciali

Il Ministero dell’Istruzione (adesso anche “del merito”) ha identificato, ricorrendo a una poliedricità di norme inserite nel nostro ordinamento giuridico, diverse tipologie di alunni con Bisogni Educativi Speciali suddividendoli in tre macrocategorie:

  1. Alunni con disabilità, che viene certificata ai sensi della
  2. Alunni con disturbi evolutivi specifici, divisi in:
  • Alunni con DSA – Disturbi Specifici dell’Apprendimento, che vengono certificati ai sensi della Legge n. 170/2010;
  • Alunni con altri disturbi evolutivi: tra i quali vanno ricordati gli alunni con Deficit del Linguaggio; quelli con Deficit delle Abilità Non Verbali; e ancora quelli con Deficit della Coordinazione Motoria o disprassia; i sempre più presenti, nelle nostre scuole, alunni con  – Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività; gli allievi con Funzionamento Intellettivo Limite o borderline; quelli con Disturbo dello Spettro Autistico lieve; con Disturbi d’Ansia; con Disturbi dell’Umore; e, infine, gli alunni con Disturbo Oppositivo/Provocatorio.

La disabilità e le prove nazionali INVALSI

La disabilità è sempre un limite nella partecipazione alle prove nazionali INVALSI? Cosa prevede l’Istituto per gli alunni con disabilità certificata e cosa prevede per coloro, invece, che sono in possesso (parecchi, per la verità, grazie ad una migliorata attenzione e una spiccata competenza del corpo docente) di certificazione DSA? Hanno diritto a una modalità di svolgimento con misure compensative o dispensative, gli studenti con:

  • disabilità certificata;
  • certificazione di DSA.

La prova “canonica” per alcune tipologie di BES

Svolgono le Prove nella modalità canonica gli alunni con:

altri disturbi evolutivi, diversi dai DSA, come suggerisce lo stesso Istituto INVALSI. Alcuni di questi disturbi si mostrano spesso in comorbilità con disabilità o DSA: in questi casi, in presenza di una certificazione specifica si possono richiedere e ottenere misure compensative o dispensative;

  • svantaggio di tipo socio-economico, di tipo culturale e di tipo linguistico;
  • disagio, infine, di tipo comportamentale/relazionale.

L’esonero dello studente dalla prova: quando?

È lo stesso Istituto INVALSI a prevedere alcune eccezioni che prevedano l’esonero dello studente dallo svolgimento di una o più Prove (meglio definite come misure dispensative) o la previsione (assai necessaria, talvolta) di tempo aggiuntivo e di particolari strumenti che ne facilitino lo svolgimento (meglio note come misure compensative), in base a quanto è previsto nel PDP – Piano Didattico Personalizzato o nel suo PEI – Piano Educativo Personalizzato predisposto dai rispettivi Consigli di Classe anche in relazione e in previsione di tale adempimento nazionale.

Gli alunni con disabilità certificata possono partecipare alle prove INVALSI: cosa prevede il PEI al riguardo?

Gli studenti con disabilità possono partecipare alle Prove INVALSI secondo le modalità, i tempi e quanto previsto dal proprio Piano Educativo Individualizzato predisposto dal Consiglio di Classe.

Le misure dispensative

Sempre se previsto nel PEI possono essere applicate le seguenti misure dispensative:

  • esonero da una o più Prove INVALSI
  • esonero da una delle due parti – ascolto o lettura – della Prova di Inglese.

Modalità di coinvolgimento dell’alunno dispensato e inclusione

Anche se il PEI dovesse propendere per dispensare e, dunque, non partecipare a una o più Prove INVALSI, il Consiglio di classe può decidere di coinvolgere l’alunno ugualmente facendolo presenziare alla somministrazione. Gli allievi dispensati da una o più Prove o che possono, infatti, essere coinvolti in prove differenziate che, naturalmente, non ricevono la descrizione dei livelli di apprendimento né al termine del primo né al termine del secondo ciclo di studi da parte dell’INVALSI.

Notizia presa da https://www.orizzontescuola.it/prove-invalsi-le-indicazioni-per-gli-studenti-con-disabilita-dsa-e-bes/