Non siamo ancora una città per turisti “diversamente abili”. Però ci stiamo lavorando. “Con l’iniziativa ‘Turismo accessibile’, con vari attori protagonisti quali la dottoressa Bernadette Lo Bianco a Siracusa – dice la Presidentessa etnea delle Guide turistiche, Giusy Belfiore -, si sta facendo un lavoro immane per censire i luoghi più accessibili al turismo balneare e a quello culturale, con pedane dedicate per disabili motori, oltre che scivoli all’ingresso e servizi igienici specifici, a favore delle persone in sedia a rotelle e con mobilità ridotta, riproposte di recente ad esempio negli stabilimenti balneari del Siracusano o a Pozzallo, dove la gente in carrozzina non aveva un facile accesso al mare”.
Mare poco fruibile. Sempre la presidentessa provinciale etnea dell’Associazione guide turistiche, Giusy Belfiore: “Per un errore commesso nella pianificazione e progettazione, perché la pedana è troppo corta e non si arriva fino al mare con la carrozzina in un punto di Pozzallo, è intervenuta l’amministrazione comunale, nella persona del sindaco, che ha preso atto che bastava una soluzione semplice alla quale non avevano pensato, quindi tante volte la cosa è più semplice ed economica del previsto, rispetto ai grandi investimenti pubblici”.
In tutta la Sicilia si contano ben 130 strutture balneari accessibili post-Covid (61 pubbliche e 69 private), di cui 34 nella provincia di Siracusa (20 pubbliche e 14 private) e 17 nel territorio aretuseo (12 pubbliche e 5 private), la più virtuosa della Sicilia. Un incremento quasi del 20% rispetto ai dati dell’anno precedente. E’ quanto emerge dal report “Sicilia e Siracusa, Mare per tutti 2021”, esempio virtuoso di sinergia vincente tra pubblico e privato, fortemente voluto e coordinato da Bernadette Lo Bianco, presidente dell’associazione “Sicilia Turismo per Tutti”, che per il 2021 ha l’obiettivo di promuovere un turismo accessibile ed un’accoglienza di qualità, attraverso il superamento di tutti quegli ostacoli che impediscono di godere a pieno dell’esperienza turistica e di tutta la bellezza del territorio siciliano. “Tutte queste informazioni sono state raccolte – continua Giusy Belfiore -, al fine di avere la massima divulgazione e di consentirne la fruizione a tutti i turisti ed ai cittadini dei diversi siti d’interesse”.
Turismo accessibile. Cosa significa? “Intanto è un concetto che, al di là della sua peculiarità, deve essere rivolto a tutti, perché deve essere pensato per tutti, soprattutto per la comunità locale, nel senso che l’Italia ha una popolazione destinata ad invecchiare molto precocemente, per una ragione statistica che conosciamo molto bene”, aggiunge la presidentessa. “Il turismo accessibile e inclusivo delle persone con difficoltà in generale, non è pensabile solo per chi viene in vacanza, soprattutto dal Nord Italia o dall’estero, ma significa una città a misura d’uomo, fatta anche per i nostri anziani, che cominciano ad avere problemi nell’attraversamento di alcuni punti perché i marciapiedi non sono distribuiti e disposti nella maniera migliore perché mancano delle pedane, scivoli, mancano degli ascensori, manca tutto un sistema di strutture che possano aiutare chi non ha più la forza fisica per utilizzare le scale ed avere accesso nella maniera ordinaria al luogo desiderato. Quindi partiamo da questo presupposto: se io miglioro la qualità di vita del turista perché gli rendo accessibile alcuni punti, che di fatto non lo sono, rendo più accessibile la città anche per chi la abita, e quindi questo è inteso come un miglioramento della qualità della vita dei cittadini in generale”.
Cosa manca a Catania. “Abbiamo già sperimentato una formula d’indagine sulla città insieme ad altre figure professionali specializzate di Catania, come ad esempio l’architetto Gaetano Manuele che ha ideato e curato il progetto ‘inSUPERabile Catania’, un’iniziativa per promuove dal basso, l’abbattimento delle barriere architettoniche catanesi. Con ‘inSUPERabile Catania’, organizziamo delle passeggiate in cui far toccare con mano quelli che sono i limiti della nostra comunità, nel senso che mostriamo la difficoltà per un portatore di handicap nell’avere accesso alla città, e quindi già per me non è una situazione nuova. Poi recentemente in un caso specifico di una persona in carrozzina, siamo stati contattati da un’agenzia che agevola le attività turistiche dei portatori di handicap, in tutta Italia ne esistono, per limitare lo stress e per aiutarli, che organizzano l’elencazione dei servizi sul territorio. Entrati in contatto, abbiamo quindi coordinato il suo percorso in questa parte della Sicilia, Catania, Siracusa e zone limitrofe, e la grande sfida, per quello che mi riguarda, è stata quella di verificare con mano i siti che si predisponevano per la visita per una persona che, suo malgrado, è stata costretta su una sedia a rotelle, per una malattia neuro-degenerativa. Le famose barriere architettoniche dunque, sono infinite, ma la forza e la determinazione di queste persone a superarle è ancora più forte e va oltre l’infinito, e crea un’emozione veramente unica, perché non dimentichiamo che quella persona ha un percorso triste legato a una malattia. La loro forza è quella di pensare a combattere giornalmente una battaglia per migliorare”.
Siti accessibili a Catania per portatori di handicap. Le condizioni di agibilità del nostro territorio? “Abbiamo fatto un elenco dei siti che a Catania sono accessibili, e devo dire che molti, molti di quelli storici non lo sono. Ma alcuni sì: abbiamo fatto per esempio una meravigliosa passeggiata al Castello Ursino, una visita interessante al Teatro greco-romano di via Vittorio Emanuele dove nella parte bassa è accessibile, un’altra ancora in Cattedrale, e alla Chiesa della Badia di Sant’Agata, che ha l’ascensore che dalla strada ci porta direttamente fino alla cupola, dalla quale puoi vedere un bellissimo panorama. In aggiunta, grazie al fatto poi che il nostro basalto calpestabile sia abbastanza regolare e che comunque il nostro basolato, quello rifatto nelle piazze principali è piuttosto pianeggiante, con questo nostro ospite in sedia a rotelle, siamo riusciti a muoverci velocemente”.
Tutto ciò, che richiamo può avere tutto in termini di attrattività turistica? “Allora – continua la presidente Belfiore -, il problema più grande che ho riscontrato aiutando questo signore in sedia a rotelle, nel cercare un posto al chiuso, è quello ricettivo-alberghiero: mancano le stanze adatte nelle strutture, ne hanno una sola, per legge, ma mancano le stanze in alta stagione soprattutto, che siano fruibili dalle persone con disabilità, soprattutto motoria. Io parlo di quella della sedia a rotelle come il caso più tangibile, ma poi lì si apre un mondo, come per gli ipovedenti, che hanno i cartelli descrittivi della città completamente imbrattati, quindi non si leggono; manca per gli ipovedenti una parte di descrizione della città per quanto riguarda le strutture ricettive, insomma, diciamo che si può fare moltissimo per migliorare la nostra ospitalità a 360 gradi, molte di queste attività fra l’altro sono a basso costo.
Museo Tattile “Borges”. “Bisogna però dire che siamo gli unici ad avere un bellissimo museo: il ‘Borges’, per ipovedenti o non vedenti, dove sono ricostruiti in plastico i monumenti della città e i monumenti italiani, quindi dovremmo imparare a segnalare questo museo a chi viene in città ed ha delle difficoltà visive, perché lì al tatto, in piccola scala, riescono a ricreare nella mente quantomeno quello che di fatto noi riusciamo a raccontare solo con le parole, e l’emozione è fortissima in presenza di tutte le disabilità, non solo della vista”. “L’Unione italiana ciechi, ha fatto un lavoro veramente affascinante: quando vai con un gruppo, e il gruppo è passato da lì e poi scende in città, e noi guide raccontiamo a parole il monumento, l’entusiasmo di questa gente, che ha nel frattempo con il tatto costruito la propria idea ‘mentale’ della Cattedrale di Catania o del Teatro Massimo ‘Bellini’, è fantastico. Tutto questo percorso, ti dà la percezione emotiva della difficoltà degli altri e ti fa comprendere che la vita è fatta di situazioni molto più eterogenee e in qualche caso meno felici delle nostre, quindi serve una forza particolare per affrontarla. Per noi è una gioia condividere quest’esperienza”.
“Il museo Tattile Borges – spiega il direttore dottor Pino Nobile, della Onlus “Stamperia Regionale Braille” dell’UIC, è un piccolo tesoro ospitato all’interno del Polo Tattile Multimediale di Catania in via Etnea 602, in cui abbiamo realizzato opere secondo il metodo di scomposizioni in piani ‘Ottico-tattili che permette ai visitatori non vedenti, attraverso il senso ‘tattile’, l’educazione al bello. Ma il museo rappresenta una nuova esperienza anche per i visitatori vedenti che desiderano sperimentare un nuovo modo di apprezzare e conoscere l’arte: accarezzare la Venere di Milo, esplorare alcuni dei più importanti monumenti di Catania o i plastici dei Templi di Agrigento, conservati in una galleria in continua crescita, è un’emozione unica a disposizione di tutti”.