“Io condivido” Roberto Tartaglia, responsabile di Equitazione Diversamente Abili (EDA)

Quando ho iniziato tanti anni fa, vivevo l’equitazione come sport, e mai avrei pensato che il mondo del cavallo, l’equitazione in senso stretto, sarebbe diventata per la mia vita un qualcosa di così tanto importante e speciale. Il percorso sportivo è iniziato più di 25 anni fa, altalenante, incostante, talvolta difficile, ma mai vissuto come un sacrificio e per arrivare ad oggi c’è stato un periodo, più o meno lungo, dove il cavallo era solo un “impossibile” desiderio, ma sempre nei miei interessi e così per una serie di fortunati incontri con persone che vivevano il cavallo in tutte le sue forme mi sono finalmente trovato in quello che è il mio mondo di oggi. Mi sono scoperto a fare qualcosa che mi dona serenità, e che mi gratifica.

Avere la possibilità di poter fare avvicinare le persone al cavallo e poter essere testimone della “relazione” che si instaura è un modo per crescere, per vivere emozioni che altrimenti sarebbero impossibili da vivere. Quello che voglio dire è che oggi faccio quello che mi fa stare bene, questo perché  il mondo del cavallo non è solo equitazione tecnica ma è una moltitudine di aspetti, dalla presa in carico di un altro essere vivente, alle regole di convivenza, il rispetto per un altro essere vivente e tanto altro. 

Chi mi conosce sa che quando parlo del binomio cavallo/cavaliere mi piace definirlo “relazione”, e questa parola avvicinata al cavallo apre 1000 finestre, si! perché come in ogni relazione ci sono due esseri viventi che interagisco, nella relazione con il cavallo ci siamo noi e un’altro essere vivente, il cavallo, appunto, e lui è uno che vive senza filtri e senza maschere, un specchio che riflette la nostra più vera immagine, il nostro vero Io. Inizialmente potrebbe spaventare, ma incontrare il nostro Essere attraverso una relazione empatica e senza giudizio, dove la Diversità non implica nessun intralcio, dove, chiunque, può trarre beneficio, da questo incontro nasce una relazione che fa bene al cuore e all’Anima.

Negli incontri, il  mio ruolo è quello di intermediario, sono il filo conduttore tra due mondi e non nascondo che anche se spesso tutto questo ha un  forte carico emotivo e fisico, tutte le volte vale la pena esserci stato. Il cavallo può spaventare e incutere paura e soggezione ed è lì che  subentro io per trasformare questa sensazione, l’energia negativa che si porta dietro quella sensazione, in una esperienza bella carica d’energia  positiva.

Gli incontri iniziano con il contatto, con una carezza, questo vale sia negli Interventi assistiti con gli animali,( I.A.A.) quella che noi conosciamo come la vecchia ippoterapia, che nell’Equitazione Diversamente Abili (EDA). Il Cavallo è l’Amico che non ci guarda con pregiudizi è uno senza filtri lui, non capisce le nostre parole, ma avverte il tono della voce, interagisce alle nostre azioni, risponde al nostro linguaggio corporeo, azione per azione. 

Iniziare questo viaggio significa prendersi cura di se stessi, rendere la propria vita ogni volta più ricca e conoscersi sempre meglio e acquisire strumenti per rendere la vita migliore. Come lo si vuole chiamare il cavallo? Mediatore di relazione, Maestro in tanti altri modi ma comunque in tutti i casi di Cavallo rimane sicuramente un essere vivente che ha tanto da dare e lo fa incondizionatamente.