Sono Lorenza Trinchero e chi segue questo blog si ricorderà di me per l’articolo uscito l’anno scorso in cui raccontavo della mia collaborazione con ALBA Robot, una startup di Torino specializzata nella realizzazione di sistemi di mobilità integrata che trasformano i veicoli personali elettrici in veicoli autonomi e intelligenti, rendendo i passeggeri a mobilità ridotta più indipendenti e dotando le strutture – come ospedali, aeroporti e musei – di servizi di mobilità più efficienti. L’obiettivo di ALBA Robot è creare una piattaforma modulare e configurabile per una mobilità innovativa, autonoma ed economicamente vantaggiosa, integrando le tecnologie di Voice Assistant, Automotive, Robotics e IoT.
Ho iniziato a collaborare con ALBA Robot come consulente e ora mi occupo di seguirne la comunicazione attraverso la gestione del sito e dei social (LinkedIn e Instagram).
La scorsa settimana è stata molto importante per ALBA Robot perché ha avuto la possibilità di partecipare alla Gulf Information Technology Exhibition (GITEX) di Dubai – la principale manifestazione fieristica dedicata alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione negli Emirati Arabi Uniti – presentando i due progetti con cui intende migliorare il modo in cui si muovono le persone a mobilità ridotta e a rafforzare la loro indipendenza: il veicolo personale a mobilità aumentata integrato con Amazon Alexa e SEDIA – SEat Designed for Interactive Arts. I due prototipi concretizzano l’idea di ALBA Robot di rendere smart le carrozzine tradizionali e rappresentano un incontro tra tecnologia e bisogno di indipendenza dell’utente, garantendo una maggiore autonomia a chiunque ne abbia necessità.
Il veicolo personale a mobilità aumentata è caratterizzato dall’integrazione delle migliori tecnologie, come la guida autonoma e l’assistente vocale di Amazon Alexa.
La guida autonoma permette di spostarsi in autonomia ad una velocità massima di 6 km/h, mentre l’assistente vocale consente all’utente di inviare comandi e ricevere informazioni attraverso l’uso della voce. Queste sono funzioni che restituiscono una maggiore autonomia a chi ha una disabilità e in generale a chiunque ne abbia necessità: in ambito ospedaliero, ad esempio, offrono un aiuto agli operatori che quotidianamente si occupano di muovere le carrozzine, con sforzi fisici notevoli, evitando di doverle spingere e allo stesso tempo potendo controllare da remoto il loro collocamento.
SEDIA – disegnata in collaborazione con Granstudio, società di consulenza creativa nel campo del mobility design, e realizzata da Gebrüder Thonet Vienna, azienda austriaca leader nel design di arredamento – è una seduta innovativa che rende più confortevole lo spostamento all’interno dei musei, regalando ai visitatori una fruizione completa e senza ostacoli del patrimonio artistico. Si tratta di una sedia mobile dal design elegante e minimale pensata non solo per le persone con disabilità, ma anche per chi ha difficoltà a stare in piedi per periodi prolungati o in generale per chiunque abbia voglia di fare un’esperienza immersivi di mobilità autonoma. SEDIA, infatti, è una perfetta guida museale capace di trasportare il visitatore attraverso gli spazi espositivi raccontando le opere d’arte esposte e offrendo, così, una nuova esperienza inclusiva in ambito museale.
L’aspetto più interessante di questo progetto secondo me è quello legato alla trasmissione dei contenuti: grazie all’integrazione della tecnologia di Amazon Alexa, SEDIA offrirà la possibilità di essere interrogata dal visitatore curioso che vuole togliersi qualche dubbio o approfondire un determinato argomento, felice di fare un’esperienza personalizzata (ci saranno infatti diverse opzioni di percorso, per esempio tematico oppure cronologico, che potranno essere scelte direttamente dall’utente).
In un anno ALBA Robot ne ha fatta di strada e ora che faccio ufficialmente parte del team ne vado ancora più orgogliosa!