Una donna affetta da sclerosi multipla non ha il diritto di diventare madre.
Ciao a tutti, oggi voglio presentare e invitarvi a leggere il nuovo libro di Antonella Ferrari che ha deciso di inserirlo nella mia rubrica “Un libro una buona pausa”.
Antonella ha la sclerosi multipla, sfida giorno dopo giorno le difficoltà della malattia, è diventata attrice, ha avuto successo, ha scritto un libro in cui racconta la sua storia e che le ha permesso di entrare in contatto con tante persone che avevano bisogno di leggere le sue parole. Ma c’è un sogno che non ha potuto realizzare: diventare madre.
COMUNQUE MAMMA. Storia di una ferita ancora aperta
Ogni strada, fino a qualche anno fa, sembrava essere sbarrata. Era difficile, se non impossibile, per
esempio, accedere alla fecondazione assistita o adottare un bambino, tanto che alcuni medici, ciechi
e incapaci di pensare ad altro che alla diagnosi di sclerosi, le si rivolgevano dicendole di pensare
piuttosto alla malattia, alla urgenza di combattere per non perdere terreno control a malattia . Così lei ha
cercato, con l’energia positiva e l’entusiasmo contagioso che la contraddistinguono, altri modi per
considerarsi mamma. Attraverso la realizzazione artistica, l’amore per chi le sta più vicino, il
contatto prezioso e unico con Grisù, il suo inseparabile “bambino peloso”.
Partendo da “una ferita ancora aperta”, dalla necessità di venire a patti con il dolore, Antonella
Ferrari ha deciso di mettersi a nudo e raccontarsi senza far mancare mai l’ironia e la leggerezza.
Comunque mamma è la storia di un sogno negato, ingiustamente, a lei e molte donne, ma al tempo
stesso è la storia di una donna che sta cercando di imparare a vivere bene anche senza essere madre
di un essere umano, che sta provando a inseguire vie alternative, e belle, alla maternità, senza
arrendersi, così da rendere la sua vita piena… nonostante tutto.
Antonella Ferrari, è attrice e scrittrice. Ha recitato in varie serie televisive molto amate, da Centrovetrine a Un matrimonio, oltre ad aver ricoperto diversi ruoli tra cinema e teatro, lavorando con registi del calibro di Pupi Avati. Dal 2010 ha una seguitissima rubrica sul settimanale Chi, dove risponde alle
lettere di chi vive la sofferenza in prima persona, come lei. Ha raccontato la sua lotta con la sclerosi
multipla nel memoir Più forte del destino (Mondadori, 2012), vincitore del Premio Albori, diventato
anche uno spettacolo teatrale di grande successo. È Cavaliere al merito della Repubblica Italiana e
nel dicembre del 2022 è stata insignita dell’Ambrogino d’Oro.
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