L’ICF ci chiede di osservare e valutare le capacità dello studente rispetto ad attività e partecipazione utilizzando due parole: capacità e performance. Lo ha spiegato Stefania Pinnelli, docente dell’UniSalento, nel corso dello speciale di Orizzonte Scuola Tv dedicato al Nuovo PEI.
Con l’approccio ICF siamo chiamati ad osservare l’ambiente e dobbiamo saper leggere la situazione che riguarda il nostro studente in ragione di quello che è in grado di fare avulso dall’ambiente (capacità) e rilevare lo stesso atteggiamento all’interno dell’interazione di un ambiente (performance).
Lo stesso ambiente concorre a migliorare o peggiorare una capacità. Quindi, questo, può diventare una barriera o un facilitatore. Nel progettare le attività, dunque, bisogna considerare questi due fattori.
Capacità e performance non sono una in relazione all’altra. Io posso avere una compromissione della capacità e una performance ottimale. Tutto dipende dall’ambiente che può aumentare le performance.
Sarebbe grave avere una performance peggiore della capacità. Vorrà dire che l’ambiente non solo non funziona ma addirittura peggiora la situazione dello studente