L’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti (Uici), l’associazione di rappresentanza e tutela degli interessi dei circa 2 milioni di cittadini italiani ciechi e ipovedenti, compie oggi 100 anni e ricorda il suo Centenario con un evento in streaming nel rispetto delle disposizioni sull’emergenza sanitaria. L’evento è organizzato in simultanea tra la sede nazionale, enti e istituzioni e la sede di Poste Italiane a Genova, città dove Uici fu fondata proprio il 26 ottobre.
L’esempio dei padri fondatori
L’Unione ciechi intende onorare 100 anni di impegno e dedizione in favore dei diritti delle persone con disabilità visiva per i quali il nostro Paese ha realizzato importanti traguardi di inclusione e civiltà. Allo stesso tempo si vuole ribadire quanto sia importante prestare la massima attenzione alle difficoltà dei cittadini con disabilità visiva, tra i più penalizzati dal distanziamento sociale e dalle nuove regole di protezione e convivenza imposte dall’emergenza sanitaria. «Per l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti oggi è una giornata di commozione, soddisfazione e orgoglio. La strada percorsa dai nostri predecessori per la conquista di diritti basilari costituisce per noi tutti l’esempio da seguire per ottenere nuovi traguardi di civiltà, uguaglianza e cittadinanza consapevole — commenta il presidente di Uici, Mario Barbuto —. L’esempio dei padri fondatori ci farà da guida nel nostro impegno quotidiano accanto ai ciechi offrendo loro tutta la nostra rete di strutture e di supporto presenti in ogni angolo d’Italia. Certo – prosegue Barbuto — Questo non è il modo in cui avremmo immaginato le celebrazioni del nostro Centenario».
Il riconoscimento al Presidente della Repubblica
L’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti esprime anche soddisfazione per la vicinanza delle istituzioni, in particolare del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, al quale ha voluto conferire il Premio Louis Braille, massimo riconoscimento nazionale per l’impegno sul tema della disabilità visiva. Anche la Rai sostiene l’impegno dell’Unione perché da oggi, per una settimana, manderà in onda quotidianamente lo spot del Centenario. E infine, Poste Italiane che, in collaborazione con il Ministero delle Infrastrutture e dello Sviluppo Economico, ha dedicato al Centenario un francobollo commemorativo emesso durante l’incontro in streaming con una breve ma significativa cerimonia. Con il Centenario l’UIC vuole anche richiamare l’attenzione delle istituzioni e della cittadinanza sui gravissimi temi della disabilità plurima che sono divenuti ormai una priorità assoluta e che richiedono interventi significativi per portare sollievo alle famiglie e restituire dignità alle persone che ne sono colpite.
La proposta: Piani di intervento per i disabili e le loro famiglie
Una proposta concreta e attivabile nel breve potrebbe essere quella di destinare almeno lo 0,1% dei 209 miliardi messi a disposizione per il nostro Paese con il Recovery Fund Europeo per l’adozione di Piano di interventi straordinari rivolto alle persone con disabilità e alle loro famiglie. Una quota minima che potrebbe tuttavia fare una grande differenza, realizzando finalmente un Piano nazionale, di aiuto e supporto nei settori della ricerca, della tecnologia, della prevenzione e dell’accoglienza. Il Centenario coinvolge una serie di partner di eccellenza che nel loro insieme rappresentano il “sistema” delle competenze e della rete di supporto rivolta ai disabili visivi e alle loro famiglie: Biblioteca Regina Margherita (Monza), Federazione Nazionale delle Istituzioni Pro Ciechi (Roma), Istituto per la Ricerca la Formazione e la Riabilitazione (Roma), Museo Anteros presso l’Istituto dei Ciechi Francesco Cavazza (Bologna), Centro Regionale Helen Keller (Messina), Stamperia Regionale Braille con il Polo Tattile Multimediale (Catania), Istituto dei Ciechi di Milano, Club Italiano del Braille (Roma), Istituto Nazionale Valutazione Ausili e Tecnologie di UICI (Roma), Museo Tattile Statale Omero (Ancona), Fondazione Lia-Libri Italiani Accessibili (Milano).
La realtà di oggi
L’Uici viene fondata a Genova il 26 ottobre 1920 da Aurelio Nicolodi, un giovane ufficiale trentino che aveva perduto la vista durante la Prima Guerra mondiale e che, dopo essersi visto negare il diritto a poter lavorare, iniziò ad avviare un percorso di consapevolezza e solidarietà tra i ciechi affinchè si unissero in un senso comune di rappresentanza. Attraverso la sua sede nazionale di Roma, 21 sedi regionali e 107 territoriali Uici dà ascolto e sostegno alle persone affette da disabilità visiva lavorando in una logica di rete e coordinamento con altri soggetti attivi sul territorio.