Un convegno sulla disabilità e discriminazione di genere

È stato partecipato e operativo l’incontro “Disabilità e discriminazione di genere” promosso dal Consiglio delle donne di Macerata con l’Associazione Sclerosi Multipla –  sezione di Macerata, svoltosi sabato 6 novembre, all’Ostello Asilo Ricci.

Il Consiglio delle donne ha organizzato l’iniziativa con l’intenzione di far incontrare l’esperienza e le prime risultanze del Progetto I>DEA (Inclusione > Donne, Empawerment, Autodeterminazione) delll’AISM con l’operare del Centro antiviolenza.

Come ha spiegato introducendo Sabrina De Padova, presidente del Consiglio donne, la doppia discriminazione, di genere e la disabilità, comporta maggior rischio per le donne, ma la realtà è che ci sono meno denunce perché ci vuole grande consapevolezza anche da parte delle politiche istituzionali, affinché si progetti con le specificità necessarie sempre, invece di rincorrere l’emergenza o la situazione drammatica.

La denuncia è difficile

In genere, ogni donna, per cultura e tradizione, nelle società in cui viviamo, è ingessata in un ruolo che rende difficile la denuncia (di reati gravi, quali violenze e stupri, ma anche di molestie sul luogo di lavoro, mobbing, episodi di bullismo e cyberbullismo). Più pesante ancora è la difficoltà delle donne con disabilità perché condizionate da una dipendenza fisica, economica, psicologica ma anche di accudimento. Spesso la disabilità stessa rischia di oscurare il profilo della discriminazione di genere che invece c’è e aggrava costantemente la situazione.

Centri antiviolenza

Gli stessi centri antiviolenza si trovano impreparati se non c’è una politica istituzionale di sostegno adeguata alle spalle,  ad esempio, come può una donna affetta da sordità rivolgersi a un centro tramite contatto telefonico? Le case rifugio sono avviate in stabili che tengono conto del superamento delle barriere architettoniche? È necessaria un’adeguata formazione di coloro che sono impegnati nei servizi di contrasto alla violenza riguardo alla specificità delle donne con disabilità.

La rete associativa AISM, per il rapporto di vicinanza con le proprie socie, ha potuto cominciare a far trapelare la realtà cruda di una persistente e intollerabile doppia discriminazione e violenza cui le donne con disabilità sono sottoposte, troppo spesso ancora sostanzialmente nascoste nelle pareti domestiche e nell’intimità ferita delle coinvolte.