Ruiz vince la prima edizione di “Una canzone per la ricerca”, il ragazzo non vedente racconta il suo modo in cui affronto la vita

È Antoine Ruiz il vincitore della prima edizione del concorso Una canzone per la ricerca, iniziativa organizzata da Musica Senza Confini parte del ricavato della quale andrà a sostenere la ricerca scientifica sulle malattie genetiche rare di Telethon. Ad annunciarlo Mogol, in qualità di presidente della giuria, che parlando del vincitore ha detto che “Ruiz ha la luce nel cuore”.

Antoine è un ragazzo non vedente che vive a Roma, 22 anni e una grande passione per la musica e la radio. Il suo testo intitolato La vita è una magia parla di bellezza, forza, resilienza e amore. Il giovane si è avvicinato al mondo della musica grazie al padre Pierre, di origine francese, scomparso lo scorso agosto. Il padre faceva un lavoro lontano dalla musica ma per la musica viveva, tanto da fondare una piccolissima etichetta discografica (Esordisco) al solo scopo di produrre il suo tipo di musica, quella bella, vera, quella di coloro che Pierre chiamava poeti (Bungaro, Alessio Bonomo, Luigi Mariano per citarne alcuni).PUBBLICITÀ

Musica Senza Confini è il primo progetto in Italia che permette anche a chi ha una grave disabilità di suonare e comporre musica. L’idea è nata da Manuele Maestri, musicista professionista e insegnante di musica. Per mezzo di tecnologie più o meno sofisticate, le persone con gravi limitazioni motorie e con problemi visivi possono suonare e comporre musica. Contattato da ilfattoquotidiano.it, Maestri ha raccontato che “i concorrenti sono stati decine e di diverse età, provenienti da tutta Italia. Ci sono state partecipazioni tutte presentando canzoni inedite a nome di singoli autori, o più autori, ad esempio un testo è arrivato a nome di un’associazione”.

La prima fase del concorso è terminata, nonostante questo periodo difficile abbia obbligato gli organizzatori a posticipare di un anno il tutto causa Covid. Adesso inizia la seconda fase del concorso per la produzione del brano e del relativo video che verrà pubblicato per Silvius Music il 3 dicembre in occasione della Giornata mondiale della disabilità. “Uno degli obiettivi di questa iniziativa è promuovere l’inclusione, in questo caso, dal punto di vista musicale”, dice Maestri, “grazie alle nuove tecnologie molti scogli possono essere superati. È un modo per dare un input anche ai conservatori, per fare dei corsi accademici inclusivi e perché no, in un futuro, far si che anche chi ha disabilità possa insegnare musica. L’altro obiettivo è che una parte dei proventi andrà a sostenere la ricerca di Fondazione Telethon. I feedback dei partecipanti sono stati positivi, questo senza dubbio mi spingerà a fare una seconda edizione”.https://0830734b22d94c5ef410ba94c8dcfbba.safeframe.googlesyndication.com/safeframe/1-0-38/html/container.html

Al progetto collaborano il Conservatorio di Musica di Vicenza Arrigo Pedrollo e Graim Musica-Elettronica per la produzione audio e video. Il concorso è patrocinato dall’associazione australiana International Day of People with Disability. La voce che interpreterà il testo vincitore sarà Paola Folli e la band sarà composta da musicisti con disabilità e non.

Ruiz ha scelto La vita è una magia come titolo del brano per “sottolineare il fatto che, anche se sono non vedente e posso incontrare parecchi ostacoli, la mia vita la sto comunque vivendo come una magia. Se da un lato mi ha tolto qualcosa, dall’altro mi ha donato l’amore di tante persone e la forza per realizzare i miei sogni”. Il vincitore del concorso spiega inoltre che la canzone parla “del modo in cui da non vedente affronto la vita. Il mio handicap non mi ha tolto la voglia di essere felice e di superare prove difficili.

Nel corso della sua vita ha dovuto affrontare tante difficoltà. “All’inizio è tutto difficile – aggiunge – anche solo versarsi un bicchiere d’acqua, usare a tavola il coltello, allacciarsi le scarpe, vestirsi o mettere il dentifricio sullo spazzolino. Una delle difficoltà maggiori è poi sicuramente l’orientamento: camminare per strada all’inizio fa paura. Bisogna stare molto attenti a tutti i suoni che ti circondano per non dover correre rischi. Ancora oggi io non sono in grado di andare in giro in autonomia”. Attraverso la musica Ruiz intende esprimere i suoi sentimenti perché rappresenta una grande passione, un linguaggio universale. “Sono nato con l’orecchio assoluto e ho avuto la fortuna di vivere in una casa dove la musica è sempre stata la colonna sonora della mia vita e di quella dei mie genitori”, spiega il vincitore. Tra le altre cose, il 20 aprile è uscito il suo primo singolo ufficiale, Chiusa, inaccessibile, scritto in collaborazione con l’amico rapper, Antonio Ferri in arte Oren Wabi Sabi, che ha anticipato l’uscita del suo primo disco, prevista per il 20 maggio. Il rapporto di conoscenza con Ferri nasce quando era il suo assistente alle autonomie e nel tempo sono diventati amici e hanno scoperto la comune passione per la musica. Infine Ruiz dedica il premio “a mio padre Pierre, che mi manca infinitamente e che spero possa seguirmi ovunque lui sia. Ringrazio di cuore anche Manuele Maestri (direttore del concorso) e il maestro Mogol per le splendide parole che ha voluto regalarmi”.