Dopo il successo della prima stagione, Special saluta i suoi spettatori con la sua seconda stagione, disponibile su Netflix. La serie TV ispirata alla vita e un articolo di Ryan O’Connell racconta le sfide che affronta un ragazzo con la paralisi celebrale che decide di fare coming out.Potrebbe interessarti anche…
La seconda stagione parte dalla consapevolezza di Ryan in ambito sessuale e non solo: vive ormai da solo, lontano dalla mamma, decide di lanciarsi e s’innamora. Non solo, è molto importante per Ryan in questa stagione acquisire maggior consapevolezza della sua disabilità e lo fa entrando a far parte di un gruppo di supporto formato da altre persone con disabilità (i Crips) dove finalmente trova comprensione senza doversi spiegare.
Ryan avrà anche dei momenti di difficoltà nel lavoro e nella vita privata: incontra l’uomo perfetto con il quale vivrà un’esperienza sessuale terribile e degradante perché feticista della sua disabilità, come ha raccontato O’Connell stesso a Digital Spy: “Non mi è mai successo, ancora aspetto quello giusto, volevo inserire quella storia perché mi interessava, perché riguarda il sesso non consensuale e qualcosa che non accetteresti se non ti amassi di più. Ci siamo trovati tutti in situazioni sessuali in cui non eravamo amati, ma non abbiamo trovato il coraggio per tirarcene fuori”.
Per Ryan, in questa stagione la consapevolezza passa attraverso il personaggio di Henry, un ragazzo che ha disturbi dello spettro autistico e che farà scoprire al protagonista una nuova dimensione dell’essere disabili: “Buck è una persona con disturbi dello spettro autistico, è come se fosse un mio gemello, siamo molto molto simili come i protagonisti di Gli Acchiappamostri. Sono differenti disabilità, ma la società mi confonde per autistico sempre. Incontrarlo è stato davvero emozionante, conoscerlo mi ha ricordato chi sono, e non mi era mai capitato” La seconda stagione, inoltre, è dedicata molto anche a Kim e a mamma Karen. La migliore amica, interpretata da Punam Patel, avrà difficoltà economiche mentre Karen riuscirà finalmente a vivere la sua vita.
Continuiamo anche in questa stagione a conoscere Ryan senza filtri e in una versione naturale senza essere edulcorato. L’autore e attore americano ha condiviso le difficoltà che ha vissuto essendo omosessuale e disabile a Hollywood: “Non sapevamo cosa farsene di me, non esisteva una referenza e non sapevamo dove collocarmi. È stata una vera sfida, mi sono dovuto sforzare per entrare e crearmi uno spazio personale, ho dovuto veramente sgomitare! È stato frustrante perché non mi vedo né come confuso o complicato, ma proprio in virtù del fatto che nessuno come me è davvero così visibile, per alcune persone lo sono”.
La seconda stagione chiude la serie TV che ha fatto sorridere e riflettere sulla disabilità, ma probabilmente ha lanciato una stella, non si sa ancora quale sarà il futuro di Ryan O’Connell ma ha dimostrato di essere uno degli autori televisivi più interessanti.