Legge 104: stavolta cambia tutto!! Le novità

La Legge 104 nel corso dell’ultimo trentennio ha visto un certo numero di modifiche e correzioni. Ebbene, anche il Governo presieduto da Mario Draghi ha provveduto ad apportare degli accorgimenti durante il 2021.

Una delle questioni fondamentali che hanno indotto il Governo ad apportare tali modifiche alla disciplina della Legge 104 è senza dubbio la pandemia da Covid-19. Non è un mistero, infatti, che il diffondersi su larga scala dell’epidemia abbia messo a dura prova il tessuto sociale della penisola. E coloro che più di altri hanno patito le conseguenze più nefaste di questa crisi al tempo stesso sanitaria ed economica sono stati i soggetti più fragili. Tra i quali, appunto, coloro che beneficiano delle agevolazioni previste dalla Legge 104.

Motivo per il quale il legislatore ha provveduto a integrare la normativa con alcuni accorgimenti che consentono di aggiornarla alle mutate condizioni economiche del paese. La vera e propria esplosione degli strumenti digitali e la diffusione dello smartworking, che in origine non potevano essere presenti all’interno della legge (la cui introduzione risale al 1992), necessitava infatti un aggiornamento della normativa che le consentisse di renderla più adatta al tempo presente.

Nell’articolo spieghiamo in linea generale quali sono le modalità di funzionamento della Legge 104, chi può beneficiarne e infine quali sono state le modifiche che il Governo Draghi ha introdotto.

Che cos’è la Legge 104?

L’introduzione della Legge 104, come abbiamo accennato, risale al lontano 1992. Fu infatti l’ultimo dei Governi presieduti da Giulio Andreotti a volere una norma che permettesse ai soggetti disabili di ricevere la dovuta assistenza e di beneficiare di alcune agevolazioni al fine di parificare l’accesso a diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione.https://b7957a908340c7fc6e840887f498e586.safeframe.googlesyndication.com/safeframe/1-0-38/html/container.html

Come fare domanda per la Legge 104?

Per poter beneficiare delle agevolazioni previste dalla Legge 104, pertanto, i soggetti affetti da disabilità devono innanzitutto procurarsi un certificato di disabilità. Esso viene rilasciato dopo una visita da un medico competente, il quale esamina la condizione psicofisica del candidato, elabora una attenta analisi e successivamente formula un documento nel quale viene descritta la tipologia di menomazione (sia essa fisica, psichica o sensoriale) e il grado di invalidità civile (espressa in termini percentuali).

Tale certificato, però, non dà immediatamente diritto alle agevolazioni previste dalla Legge 104. Prima occorre infatti che esso sia vagliato da una Commissione Medico Legale dell’INPS, la quale esaminerà nuovamente il documento, la condizione psicofisica del soggetto e solo in seguito a una ulteriore analisi concederà l’accesso alle agevolazioni. 

Affinché sia possibile ottenere tale benestare dalla Commissione Medico Legale occorrerà dunque inoltrare il verbale redatto dal medico agli uffici INPS entro 30 giorni dalla data del suo rilascio, unitamente alla domanda, a un documento di identità, alla certificazione che attesti lo stato di famiglia. Ciò è possibile sia in forma telematica, recandosi con le proprie credenziali sul portale INPS, o mediante l’ausilio di intermediari autorizzati a intrattenere rapporti con gli uffici dell’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale

A chi spetta la Legge 104?

La valutazione della percentuale di invalidità è un procedimento piuttosto complesso che si avvale di apposite tabelle formulate dal Ministero, le quali consentono al medico e alla successiva analisi della Commissione Medico Legale di attribuire il punteggio adeguato. Nel caso in cui la patologia riscontrata non rientri tra quelle catalogate nelle tabelle ministeriali, medico e Commissione provvederanno ad attribuire il punteggio sulla base delle patologie più simili a quella evidenziata.

La Commissione, inoltre, ha la facoltà di attribuire ulteriori 5 punti in più nell’eventualità in cui la patologia riscontrata si all’origine di complicazioni particolarmente gravi dal punto di vista dell’esercizio della attività lavorativa del soggetto.

Nell’eventualità in cui siano riscontrate nel soggetto più patologie tra quelle previste per l’accesso alla Legge 104, il punteggio che deriva dalla loro interazione risulterà da un complesso incrocio di parametri che vanno a esaminare il grado di disabilità che deriva dal loro concorso funzionale. Per farla breve: non è detto che i punteggi delle tabelle di due patologie rilevate sul soggetto vadano semplicemente a sommarsi, ma occorre delineare in modo preciso quali e quanti siano i loro effetti sul soggetto affetto da disabilità.

Quali patologie danno diritto alle agevolazioni della Legge 104?

La lista delle patologie che possono consentire l’accesso alla Legge 104 è estremamente lunga e dettagliata. Qui possiamo citare, a titolo di esempio:

  • le patologie psichiche (come la depressione maggiore, la schizofrenia, l’anoressia, etc.)
  • le patologie dell’apparato cardiocircolatorio (come aritmie, coronopatie, o i trapianti cardiaci, etc.);
  • le patologie dell’apparato respiratorio (come asma severa, interstiziopatie gravi o trapianto del polmone, etc.);
  • le patologie dell’apparato digerente (come cirrosi epatica, trapianto di fegato, malattie infiammatorie croniche intestinali, etc.)
  • le patologie dell’apparato urinario (come insufficienza renale cronica, trapianto renale, etc.)
  • le patologie dell’apparato endocrino (come il diabete, l’insufficienza corticosurrenale, etc.)
  • le patologie dell’apparato osteoarticolare (come le amputazioni o la perdita degli arti);
  • le patologie dell’apparato neurologico (come sclerosi multipla, morbo di Alzheimer, etc.)

Per una disamina completa e articolata delle patologie che consentono l’accesso alla Legge 104 consigliamo la lettura delle Linee Guida INPS per l’accertamento degli stati invalidanti. https://b7957a908340c7fc6e840887f498e586.safeframe.googlesyndication.com/safeframe/1-0-38/html/container.html

Legge 104: le agevolazioni per i caregiver

La Legge 104 concede dunque un ampio ventaglio di agevolazioni a tutti coloro che hanno i requisiti per poterne beneficiare. Al tempo stesso consente anche a familiari, conviventi o parenti stretti di svolgere l’attività di caregiver presso il soggetto disabile.

I caregiver sono infatti quelle persone che provvedono all’assistenza di persone affette da disabilità previste dalla Legge 104. Queste figure, fondamentali per gli individui disabile, prestano una parte del loro tempo (e gratuitamente) allo scopo di assistere i familiari non autosufficienti.

La normativa consente così a essi di provvedere alla salute dei familiari disabili garantendo tre giorni di permessi retribuiti al mese a tale scopo. Queste tre giornate possono in realtà anche essere scorporate in permessi della durata di alcune ore, consentendo loro di distribuire la propria attività di assistenza sui più giorni e al tempo stesso di non perdere ore di lavoro. Come vedremo, il Governo ha notevolmente incrementato il numero di giornate di permesso retribuite allo scopo di gestire al meglio i disagi determinati dalla pandemia.https://b7957a908340c7fc6e840887f498e586.safeframe.googlesyndication.com/safeframe/1-0-38/html/container.html

Legge 104: le agevolazioni fiscali

Quanto ai benefici rivolti direttamente ai soggetti disabili, la Legge 104 concede un ampio numero di agevolazioni fiscali. È ad esempio possibile acquistare una automobile (la quale sia accessoriata per facilitare la guida ai soggetti invalidi) beneficiando in sede di dichiarazione dei redditi di una detrazione fiscale pari al 19% e di una riduzione dell’IVA dal 22% al 4%. Inoltre, per chi beneficia della Legge 104, non sono previsti oneri d’imposta in caso di passaggio di proprietà.

Stessa detrazione Irpef del 19% può essere applicata anche per gli acquisti di beni funzionali al benessere del soggetto affetto da disabilità. Possiamo citare, a titolo di esempio, l’acquisto di servizi di assistenza, l’eliminazione delle barriere architettoniche, l’acquisto di servizi di telefonia e l’acquisto di strumenti funzionali a facilitare la deambulazione e così via.

Inoltre, è prevista anche una esenzione integrale dal pagamento del ticket per tutte le prestazioni offerte dal Servizio Sanitario nazionale.

Per una disamina completa delle agevolazioni offerte dalla Legge 104 consigliamo la lettura della Guida dell’Agenzia delle Entrate: Agevolazioni persone con disabilità (Luglio 2021).

Le integrazioni del 2021 alla Legge 104

Ma veniamo dunque all’esposizione delle modifiche apportate alla Legge 104 nell’ultimo anno.

Come abbiamo già accennato, per i caregiver sono stati aumentati i giorni di permesso retribuito fruibili ogni mese: da 3 a 12. Ossia, da 24 a 96 ore. Questa novità è stata introdotta già l’anno passato dal Decreto Cura Italia varato nel marzo 2020. L’allora Governo Conte Bis, infatti, allo scopo di favorire l’assistenza ai soggetti disabili durante il periodo di lockdown imposto dal diffondersi della pandemia aveva così quadruplicato le ore a disposizione dei caregiver.

Al momento, non sembra che il Governo intenda privare i disabili di questa assistenza, e tornare alla concessione dei tre giorni di permesso retribuito. Tuttalpiù potrebbe configurarsi una riduzione da dodici a sei giorni di permessi retribuiti. Ma va comunque precisato che non sono ancora state prese decisioni in tal senso.

Il Governo Draghi, poi, ha introdotto la possibilità per i soggetti affetti da disabilità di richiedere al proprio datore di lavoro la prosecuzione della propria attività da remoto (qualora, naturalmente, la tipologia di lavoro lo consenta). Lo smartworking, ossia il lavoro da casa, diventa così un vero e proprio diritto che i beneficiari della Legge 104 possono esigere presso il proprio datore di lavoro.

Per il momento il Decreto 105/2021 si è limitato a prorogare questa misura fino al 31 ottobre 2021. Ma c’è da aspettarsi che, in considerazione della diffusione di questa modalità di lavoro, il termine possa essere ulteriormente prorogato o il provvedimento reso definitivo.