L’indennità di accompagnamento viene erogata dall’INPS, previa presentazione di apposita domanda, agli invalidi civili che hanno impossibilità a camminare senza l’aiuto di una terza persona (accompagnatore) o che non riescano a compiere in autonomia gli atti quotidiani della vita (come alzarsi vestirsi, lavarsi ma anche mangiare, ecc…).
Indennità di accompagnamento
Un lettore, per sua moglie, scrive per chiedere:
Scrivo per un quesito che riguarda mia moglie, già invalida al 100% e in possesso di verbale legge 104 art. 3 comma 3. Affetta da sclerosi multipla ed altre patologie invalidanti: obesità d’espressione, tiroidite cronica ecc. Riesce a deambulare in casa ma ha enormi difficoltà nelle faccende domestiche. Non ha voluto più guidare presa da ansia e insicurezza ed ha bisogno di essere accompagnata per qualsiasi necessità personale in ambito extra domiciliare, premetto che segue un progetto riabilitativo di fisioterapia in un centro qualificato dove ci rechiamo 3 volte a settimana. Per le varie patologie, assume diversi farmaci ivi compresa puntura di interferone beta avonex che le provoca febbre e tremori all’atto che viene fatta e per l’intera giornata successiva. Volevo chiedere dalla sua esperienza se ci sono i presupposti per l’indennità di accompagnamento dato che l’INPS da esperienza vissuta, si sofferma principalmente sull’aspetto medico senza valutare i problemi di un invalido nel contesto della vita sociale. Nel ringraziarla della sua attenzione confido in una sua gradita risposta.
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Per avere diritto all’indennità di accompagnamento, in ogni caso, non basta soltando l’impossibilità di deambulare o di compiere gli atti della vita quotidiana.
E’ necessario, infatti, che al disabile sia riconosciuta la totale inabilità, ovvero invalidità al 100%.
L’indennità di accompagnamento, infatti, spetta indipendentemente dall’età del disabile e dal reddito annuo percepito.
Come chiedere il riconoscimento dell’indennità di accompagnamento?
E’ necessario inoltrare all’INPS la domanda utilizzando il sevizio apposito che dovrà riconoscere i requisiti sanitari.
Nel suo caso l’unico consiglio che possa darle, avendo sua moglie invalidità al 100%, è quello di presentare richiesta all’INPS per vedersi riconoscere l’indennità ma se sua moglie è in grado di deambulare e di provvedere a se stessa in linea generale difficilmente le sarà riconosciuto l’accompagnamento poiché lo stesso serve a provvedere agli invalidi che non sono assolutamente autosufficienti. Ma tentare, sicuramente, non nuoce.