

Ciao a tutti, sono una ragazza di 32 anni amante dei libri e dell’arte, abito a Marcianise a pochi chilometri dalla bellissima Reggia di Caserta. Nelle via sono prima di tutto una scrittrice, mi piace buttare su un foglio tutti i miei pensieri e le mie emozioni che vivo ogni giorno attraverso la mia pagina Facebook. Ma amo anche definirmi una sognatrice. Prima di questo lockdown che ha visto immobilizzare tutti, ero felice di fare un tirocinio formativo presso il mio comune nell’ufficio Servizi Sociali. Lì ho incontrato diversi cammini di vita: di coraggio, di abbondino, ma soprattutto l’essenza della figura femminile che non si arrende mai. Indubbiamente questo percorso mi ha fortificata, aiutandomi a mettere un po’ da parte le mie fragilità e a raggiungere ogni orizzonte che prima pensavo impossibile. Ora non vedo l’ora di ritornare in quell’ufficio, anche se sono quasi alla fine del percorso sono felice che qualcosa mi stia aspettando. Una piccola speranza che colorerà i miei giorni futuri, facendomi dimenticare questi mesi difficili.
La mia è una tetraparesi spastica dovuta ad una complicanza durante il parto. Quando sono nata avevo dei giri di cordone troppo corti che hanno impedito all’ossigeno di arrivare al cervello, come madre natura voleva. Quella mancanza di respiro per i primi due minuti di vita, rispetto agli altri neonati, ha causato dei danni irreversibili al cervello. Le previsioni dei medici erano davvero pessime ma grazie ai tanti sacrifici fatti, specialmente nei primi anni di vita – fisioterapia, logopedia, ippoterapia, piscina – ho recuperato davvero tanto. Oggi mi ritengo una donna abbastanza autonoma, che non vede nessun limite lungo il suo cammino ma che ogni volta cerca e vuole raggiungere i suoi sogni. Come tutti, capitano momenti dove ho più paura del solito ma poi mi basta pensare a quanto davvero “ho vinto” nella vita, soprattutto quante volte ho dovuto scontrarmi con pregiudizi e persone senza cuore. Lì mi ritorna il sorriso e ritorno in carreggiata con il piede destro sull’acceleratore che vuole conquistare ogni cosa.

Mi piace scrivere, leggere, viaggiare, ascoltare musica. Amo tutto ciò che è arte e libertà.
“Disabilmente” chiede Le persone, a volte, non riescono a guardare oltre la tetraparesi. Secondo te cosa si potrebbe fare per insegnare alle persone a non avere paura dell’handicap?
Ogni volta che mi viene fatta questa domanda, penso subito alla frase del mio libro preferito, Il piccolo principe: “L’essenziale è invisibile agli occhi”. Penso che se tutti si concentrassero a osservare, come la volpe ci insegna, non noteremo diversità tra le persone, non guarderemo quei limiti. Tutti noi credo, dobbiamo concederci del tempo per poter conoscere meglio una persona: andare oltre quel corpo pieno di imperfezioni, o parole che non hanno alcun suono “orecchiabile”. A volte basta semplicemente guardare “Oltre”. La disabilità non caratterizza una persona. Io sono Grazia con una disabilità, ma sono soprattutto Grazia.
Grazia, la disabilità condiziona i tuoi rapporti interpersonali al di fuori della famiglia? Se sì, in che modo? In quali situazioni?
Ricordo che quando da ragazzina ho iniziato ad essere più libera nelle uscite, malauguratamente ho dovuto scontrarmi in tantissime facce curiose o quasi sempre ipnotizzate. Mi guardavano, come se fosse piombato all’improvviso un alieno sulla terra, o meglio ancora mi facevano pensare che fossi uscita davvero in mutande e pantofole. Ma poi fortunatamente, ho incontrato persone prive di barriere mentali, che mi hanno insegnato a non avere paura di mostrarmi come sono e ad essere fiera del mio corpo anche quando il sabato sera non esco con le scarpe col tacco.
Cosa pensi di “Disabilmente.it”?
È un sito molto interessante, che abbraccia ogni sfaccettatura della disabilità. Un mondo colorato, pieno di vita, dove le barriere a volte esistono solo da parte di chi ci guarda con compassione, non comprendendo il significato della parola “Oltre”.