Questa è la situazione in cui versa l’edificio dove è situato oggi il Centro per l’impiego di Ortona, ed è diventata ormai insostenibile. Chi ha problemi di mobilità agli arti inferiori non può di fatto avere la libertà di accedervi facilmente e di usufruire di servizi di fondamentale importanza. A denunciare questa “totale mancanza di attenzione” per le persone con disabilità, è 34enne costretto su una sedia a rotelle, che racconta amareggiato le ‘peripezie’ cui è costretto chi ha difficoltà motorie e l’incuria in cui viene tenuto un bene pubblico.
“Vorrei – dice Lorenzo all’Adnkronos – che tutti i cittadini italiani vivessero la mancata accessibilità non come una scortesia verso un disabile, ma come un oltraggio a se stessi, un’offesa alla cittadinanza tutta. Di fronte al dilagare continuo di numerose ingiustizie che in Italia i disabili devono subire ancora in silenzio – prosegue – ci sono tanti ostacoli che devono ancora essere abbattuti”.
Lorenzo si augura quindi che ci sia, da parte delle nostre istituzioni “un’occasione di riflessione, di verifica, di impegno per le istituzioni e per l’intera nostra società nell’effettiva uguaglianza delle opportunità e il pieno esercizio dei diritti di cittadinanza da parte di chi è portatore di disabilità, fisica, intellettiva o relazionale, costituiscono traguardi di libertà e di umanità per ciascuno di noi e per le comunità delle quali siamo partecipi Ma purtroppo tanti ostacoli devono ancora essere abbattuti: nella vita quotidiana, nelle strutture economiche e sociali, nei pregiudizi di chi si sottrae ai doveri di solidarietà”. “Voglio ricordare – aggiunge ancora – che il livello di civiltà di un popolo e di uno Stato si misura anche dalla capacità di assicurare alle persone con disabilità inclusione, pari opportunità, diritti e partecipazione a tutte le aree della vita pubblica, sociale ed economica”.
Tra le problematiche più urgenti, segnalate, una griglia all’esterno con vuoti di oltre 2 centimetri, potenzialmente pericolosi per le ruote di una carrozzina; la rampa di accesso, che ha una pendenza di circa il 35% quando la norma prevede una pendenza massima dell’8%. (l’utilizzo di tale rampa è stato vietato solamente con un nastro e un cartello, mezzi di fortuna e quantomeno improvvisati). Altro grave problema segnalato la totale inagibilità dei servizi igienici a causa di un importante scalino sprovvisto di rampa.
“Ma – denuncia ancora – ulteriori disagi vengono anche causati da cavi lasciati in terra che rappresentano altri ostacoli per gli utenti. A questi si unisce il malfunzionamento di elementi oscuranti di alcune finestre dell’edificio che sono bloccati da molto tempo; ciò rende necessario un continuo utilizzo della illuminazione artificiale e impedisce un adeguato ricambio di aria”. “Non si può accettare – conclude – che edifici in cui vengono erogati servizi in capo alla Regione siano abbandonati in queste condizioni. Non lo meritano né gli utenti né i lavoratori che garantiscono il miglior servizio possibile”.
Non si è fatta attendere la risposta del sindaco del centro del Chietino che, assicurando la disponibilità reperire una nuova sede ha evidenziato le difficoltà tecniche per un adeguamento dei locali. “Nel momento in cui siamo venuti a conoscenza della chiusura della rampa di accesso – afferma il sindaco di- ci siamo subito attivati e nella riunione convocata dalla Regione abbiamo comunicato che non ci sono le condizioni tecniche per fare dei lavori di adeguamento in quei locali, per cui abbiamo comunicato la nostra disponibilità a trovare una nuova sede per ili. Dopo pochi giorni abbiamo inviato alla Regione una nota con uno studio di fattibilità per una nuova sede con il computo dei lavori di adeguamento. Siamo in attesa della Regione per sapere come procedere”.
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